Ad Atripalda ha vinto di un soffio Cozzolino, dato alla vigilia per favorito assoluto. La corrente del vicesindaco sarebbe andata in minoranza senza l’apporto dei “renziani” e dei “giovani turchi”. Deludente il risultato dei socialisti

In totale 311 votanti, di cui 103 iscritti al Partito Democratico (su 177, pari al 58%) e 198 non iscritti (con un incasso di 396 euro) che si sono così espressi: 150 voti per Andrea Cozzolino (49%), 133 voti per Vincenzo De Luca (44%) e 22 voti per Marco Di Lello (7%), 3 schede bianche e 3 schede nulle. La lunga giornata di ieri nell’ex sala consiliare della biblioteca comunale potrebbe anche essere riassunta solo con i freddi numeri. Aggiungendo che, alla fine, a vincere le primarie del centrosinistra per la candidatura alla presidenza della Regione Campania, seppure di un soffio sul suo principale antagonista, è stato l’ex sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca.

Ed, invece, ieri sera il disorientamento era palpabile, evidente: chi ha votato per De Luca? La domanda sulla bocca di tutti era questa. Alla vigilia sembrava che tutti dovessero confluire su Andrea Cozzolino ed, invece, il circolo di Atripalda si è letteralmente spaccato: da una parte, e chi lo avrebbe mai detto, il dameliano Luigi Tuccia, i “giovani turchi” di Valentina Paris ed il renziano della prima ora Tony Troisi e dall’altra tutti gli altri, con i deluchiani Aldo Laurenzano e Nancy Palladino, insieme ad Andrea Montuori ed, evidentemente, tanti altri. Anche se bisogna aggiungere una buona dose di voto cosiddetto “libero”, cioè di persone che hanno partecipato alle primarie solo per spingere il sindaco-sceriffo.

«Stavolta se non fosse stato per me avresti perso» ha sussurrato Troisi a Tuccia alla fine dello scrutinio. E probabilmente, in quel caso, il vicesindaco non si sarebbe potuto sottrarre da una verifica interna.

Deludente, anche se un po’ sopra la media regionale, il risultato dei socialisti che hanno raccolto appena 22 voti, soprattutto alla luce della possibile candidatura di Arturo Iaione nella lista del PSI.

Gli ultimi istanti dello scrutinio