Ad oltre un anno dalla chiusura del sito archeologico “Abellinum”, quali novità sostanziali sono emerse nel recente incontro con i responsabili della Sovrintendenza?
La chiusura del sito archeologico “Abellinum” rappresenta per Atripalda un freno allo sviluppo, perché qualsiasi ipotesi di investimento sulla cultura passa attraverso la disponibilità del predetto sito. Grazie all’impegno del delegato alla cultura Raffaele Barbarisi abbiamo ottenuto un incontro con autorevoli esponenti della Sovrintendenza. È emersa una importante novità: la Sovrintendenza si appresta ad adottare una nuova procedura espropriativa. È in attesa del parere di uno studio legale specializzato in materia di espropri. Come rappresentante dell’Amministrazione ho chiesto la piena condivisione del procedimento amministrativo perché eventuali “passi falsi” comprometterebbero nuovamente il territorio atripaldese. La presenza del delegato Flavio Pascarosa ha consentito, inoltre, di focalizzare l’attenzione su ulteriori iniziative di promozione del sito e, quindi, del territorio, anche attraverso la rivalutazione di precedenti progetti (risalenti al 2006) che avevano visto protagonista l’attuale assessore Giuseppe Spagnuolo che, presente alla riunione in parola, ne ha ricordato i contenuti e ci ha fornito anche utili suggerimenti sulla procedura espropriativa, ponendo in campo la sua competenza professionale e di amministratore. Insomma ancora una volta l’entusiasmo e, soprattutto il gioco di squadra, ha creato i presupposti per la soluzione del problema.