Come si articola e da quali considerazioni nasce la proposta di riorganizzazione degli uffici comunali e quali difficoltà di attuazione sta incontrando?
La proposta di riorganizzare gli uffici comunali nasce dall’esigenza di aumentare la produttività. Tale finalità può essere, in linea generale ed astratta, perseguita in due modi: aumentando l’organico oppure modificando la struttura. Nel caso specifico due settori su quattro (polizia municipale e primo settore) saranno interessati da aumento del personale; l’UTC e il settore finanze e tributi non possono, al momento, essere interessati da nuove assunzioni. Alla luce di quanto esposto, ho immaginato di intervenire proprio sugli ultimi due. Gli interventi non hanno valenza punitiva: chi amministra non diventa giudice, né moralizzatore; l’unico (si fa per dire) scopo da perseguire è il bene comune ed in funzione di esso vanno anche riordinati gli uffici. Una assoluta novità sarà rappresentata dalla introduzione del controllo di gestione e dal conferimento di ruoli ben definiti e di responsabilità a chi, attualmente, non è (tra i dipendenti) “utilizzato” adeguatamente. Nessuna difficoltà sto incontrando tra gli amministratori, con cui si sta discutendo per migliorare la proposta. Mi auguro che anche i dipendenti comprendano responsabilmente il senso della riforma. Approfitto del Suo spazio per scusarmi con dipendenti e colleghi amministratori per la “fuga di notizie” relative proprio al riordino del personale, che ha (comprensibilmente) urtato la suscettibilità di chi avrebbe preferito conoscerne il merito direttamente dallo scrivente.