L’adesione della consigliera Gianna Parziale al Partito democratico presuppone automaticamente il passaggio nella maggioranza consiliare? E alla consigliera intenderà affidare alcune deleghe? A suo avviso, quando un eletto non condivide più il programma ed i valori che l’hanno spinto a candidarsi in una lista bocciata dall’elettorato e ad aderire ad un partito avversario presente in una lista premiata dall’elettorato qual è l’atteggiamento più corretto da assumere?
L’amica Gianna ha aderito al Partito democratico, cioè ad un partito che sostiene la maggioranza, per cui le conclusioni sono ovvie. Relativamente alle deleghe, la questione è prematura. Gianna rappresenterà, per la intelligenza e la volontà che la contraddistinguono, una grande risorsa per noi amministratori. Sui passaggi degli eletti in maggioranza, eventualmente, mi porrò la Sua domanda qualora la questione dovesse riguardarmi in prima persona. Certo, se la volontà di Gianna Parziale fosse stata dettata da motivi di opportunismo, il passaggio si sarebbe consumato all’indomani della sentenza sulla “quota rosa”… ma, conoscendo Gianna, non avevo dubbi.