Sabato, 27 Lug 24

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Domenica 18 aprile 2010

Dagli Atti degli Apostoli (5,27-32.40-41)
In quei giorni, il sommo sacerdote interrogò gli apostoli dicendo: «Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest'uomo». Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. II Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono». Fecero flagellare [gli apostoli] e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà. Essi allora se ne andarono via dal Sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù.
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo (5,11-14)
Io, Giovanni, vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono e agli esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce: «L'Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione». Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano: «A Colui che siede sul trono e all'Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli». E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E gli anziani si prostrarono in adorazione.
Dal Vangelo secondo Giovanni (21,1-19)
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «lo vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

IL VANGELO DEL 18 APRILE 2010
Il testo del Vangelo ci riporta la manifestazione di Gesù agli apostoli sulle rive del lago di Galilea dove erano tornati a pescare. Per loro, stanchi e delusi per una notte senza pesci, compie una pesca miracolosa. "E' il Signore", esclama il discepolo prediletto. E' questo il grido di fede che è richiesto ad ogni credente. Dopo gli avvenimenti della Pasqua, il cammino di fede dei discepoli deve continuare: i vangeli sono tutti d'accordo nel mostrarci la fatica nel credere della prima comunità cristiana, una fatica che ci consola per quelle che viviamo anche noi ogni giorno. Pietro e i suoi amici sono ritornati alla vita di sempre, alla consuetudine antica del mestiere che conoscevano. Gesù li aveva costituiti pescatori di uomini e loro ritornano a pescare semplicemente dei pesci. L'avvenimento della Risurrezione non è ancora entrato nella loro esistenza, nonostante le apparizioni del Signore: è necessaria una nuova chiamata, l'incontro decisivo con il Risorto, la riconferma di Pietro. Sull'unica barca, simbolo dell'unica Chiesa, tutti i discepoli sono guidati da Pietro. E' lui che si tuffa incontro al Signore sull'onda delle parole del fratello che ha riconosciuto Gesù Cristo: è la logica della Chiesa. Ognuno diventa per l'altro annuncio di Cristo; ognuno trascina l'altro nel cammino verso il Signore. Nessuno può conoscere o seguire Cristo da solo. Anche noi, siamo invitati, nei momenti difficili, ad appoggiarci alla fede dei nostri fratelli. Sulle rive di questo mondo Lui, il Risorto, continua a d attenderci. Quando siamo stanchi e a mani vuote, ci invita a gettare le reti per regalarci una pesca miracolosa. E ci prepara la tavola per farci sedere a mensa con lui. E' necessario credere, sentire, lasciar agire Gesù risorto e vivente nella nostra storia, nello svolgersi dei nostri giorni. Egli ci invita a voltarci sempre da quella parte dove c'è tutto il bene che lui ha operato e preparato. Ci offre la sua amicizia, la sua grazia, i suoi gesti di salvezza: i sacramenti.

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