Sabato, 27 Lug 24

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Domenica 9 maggio 2010

Dagli Atti degli Apostoli (15,1-2.22-29)
In quei giorni, alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi fate circoncidere secondo l'usanza di Mosè, non potete essere salvati». Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. Agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene allora di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli. E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d'accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch'essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agl'idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!».
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo (21,10-14.22-23)
L'angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d'Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte. Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello. In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l'Onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio. La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l'Agnello.
Dal Vangelo secondo Giovanni (14,23-29)
In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.

IL VANGELO DEL 9 MAGGIO 2010
Quante paure oggi nel cuore delle persone. Paura per il futuro incerto, per il lavoro precario, per gli affetti vacillanti, per il vicino di casa straniero, per il dolore della malattia e il vuoto della solitudine, per la violenza del terrorismo e della delinquenza in città. Anche i discepoli di Gesù hanno avuto paura. Sulla barca agitata dalle onde del lago hanno temuto per la propria vita e lo hanno scambiato per un fantasma; di fronte all'insegnamento del loro maestro hanno avuto timore a chiedergli spiegazioni; avvicinandosi a Gerusalemme per la celebrazione della Pasqua hanno avvertito tristezza e agitazione per la separazione da lui. Rimanere senza Gesù, orfani della sua presenza, è la paura più grande di ogni discepolo. Rimanere al buio e senza speranza di rispondere alla domande di senso della vita, di arrivare al mistero della propria esistenza, di procedere nella ricerca di Dio e della conoscenza del suo vero volto è anche la grande angoscia di ogni uomo. L'invito a non avere paura è costantemente presente nella relazione del Signore Gesù con i suoi discepoli. "Non si agiti il vostro cuore! Non abbiate paura!" Questa Parola ci sorprende! Con misure che non sono le nostre e al di là di ogni nostra aspettativa e capacità, Dio veramente non ci lascia soli! È un Dio così vicino da prendere dimora non solo tra noi, ma anche in noi. La condizione essenziale perché tutto questo si realizzi è l'amore: "Se uno mi ama...". Un amore non generico, astratto e neppure solo emotivo. Un amore suscitato dall'essere amati da lui e per questo capace di fiducia, ascolto e disponibilità obbediente nella scelte concrete e quotidiane della vita. È l'amore di Maria, la madre di Gesù e la nostra sorella nella fede. Il suo ascolto della parola dell'angelo si è trasformato attraverso il dialogo e la preghiera in abbandono alla volontà di Dio. Con la sua risposta "eccomi" Maria è diventata per opera dello Spirito dimora di Dio in mezzo agli uomini.

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