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Domenica 23 gennaio 2011

Dal libro del profeta Isaìa (8,23b-9,3)
In passato il Signore umiliò la terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti. Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si esulta quando si divide la preda. Perché tu hai spezzato il giogo che l'opprimeva, la sbarra sulle sue spalle, e il bastone del suo aguzzino, come nel giorno di Màdian.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (1. 1-1 7)
Vi esorto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire. Infatti a vostro riguardo, fratelli, mi è stato segnalato dai familiari di Cloe che tra voi vi sono discordie. Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «lo invece di Cefa», «E io di Cristo». È forse diviso il Cristo? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete stati battezzati nel nome di Paolo? Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.
VANGELO  Matteo 4, 12-23
Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta lsaìa: «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta». Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

IL VANGELO DEL 23 GENNAIO 2011
Oggi il Vangelo ci invita a seguire Gesù che, lasciata Nazaret, va a stabilirsi a Cafarnao, in quella Galilea delle genti - come dice la profezia di lsaia- oltre il fiume Giordano, sulla quale "si levò una grande luce". Il tempo del silenzio e del nascondimento è terminato. Per Gesù inizia il tempo dell'annuncio. E sceglie proprio la Galilea, situata ai confini tra il mondo ebraico e quello pagano, per proclamare l'universalità della salvezza. "Mentre camminava lungo il mare di Galilea (o lago di Tiberiade) vide due fratelli: Simone chiamato Pietro, e Andrea, che gettavano le reti in mare poiché erano pescatori. E disse loro: seguitemi. Vi farò pescatori di uomini. Ed essi subito lasciate le reti lo seguirono".
Dio entra nella storia degli uomini. E vi entra mentre stanno svolgendo il loro lavoro di sempre, si presenta alla loro riva per invitarli a diventare strumenti e collaboratori del suo piano di salvezza. E si presenta alla nostra riva, a noi discepoli di oggi, per rinnovare il suo invito e renderci partecipi del suo grandioso progetto. Anche Giacomo e Giovanni, appena ebbero sentito la Sua voce, lasciarono subito la barca, il padre e le reti, e lo seguirono. Segno evidente che da Gesù emanava veramente un fascino straordinario, assolutamente unico che faceva vibrare le corde nascoste del cuore umano. Gesù annunciava il Vangelo del Regno e guariva ogni sorta di malattie: lascia dietro di sé guarigione e speranza. Riprende in mano le parti fragili e deboli dell'uomo, le lavora, le fa rifiorire, le converte alla vita. Il regno raggiunge la totalità dell'uomo. Annunciava e guariva: la parola e la cura. Gesù si prende cura dei limiti dell'uomo. E io andrò dietro a lui, ascoltando la parola e prendendomi cura di chi soffre, prendendomi cura anche della mia vita, delle mie parti deboli e malate. Dietro a lui, per restituire vitalità alle parti di me che soffrono: prima strada verso l'identità dell'uomo.

Concetta Tomasetti

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