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Domenica 27 febbraio 2011

Dal libro del profeta Isaìa 49, 14-15
Sion ha detto: «II Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato». Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 4 1
Fratelli, ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele. A me però importa assai poco di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io non giudico neppure me stesso, perché, anche se non sono consapevole di alcuna colpa, non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore! Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà da Dio la lode.
Dal Vangelo secondo Matteo 6, 24-34
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza. Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».

IL VANGELO DEL 27 FEBBRAIO 2011
Gesù ha detto queste parole 2000 anni fa, eppure sembrano dette proprio per noi oggi. Per ben 4 volte in pochi versetti ci ripete: "Non affannatevi". "Non affannatevi di quello che mangerete o berrete..." "Perché vi affannate per il vestito?' "Non affannatevi per il domani". Ti è mai capitato di svegliarti di notte di colpo, sudato? Un brutto sogno? Un cibo indigesto? O sentire il fiato corto per una preoccupazione, un dispiacere? A volte si precisa meglio il motivo della sensazione di paura: paura della morte, paura dell'avvenire o del passato, che non trovano tuttavia giustificazione nella realtà. L'ansia non può essere definita nei sintomi per il semplice motivo che è un sintomo essa stessa. Tutti viviamo di ansia. Chi pensa di non essere ansioso, lo è così tanto da non accorgersi di esserlo. Fa parte ormai della nostra condizione umana. Allora la Parola di oggi è una cura terapeutica: "Non affannatevi..." Rileggi questo brano con calma, fai entrare la Parola di Gesù nel tuo cuore, nella tua mente. Gesù, oggi, vuole guarirci dalle nostre ansie, dai nostri affanni, dai nostri stress. Noi viviamo con tante cose: abbiamo gli armadi, le dispense piene, eppure viviamo affannati, preoccupati del domani. L'ansia ci fa accumulare tante cose inutili. e più accumuliamo, più sentiamo il bisogno di avere. Anche Gesù ci ha insegnato a chiedere il pane per l'oggi: "Dacci oggi il nostro pane quotidiano." Non ci dice di chiederlo in anticipo anche per domani. No, solo per oggi. Di questo Vangelo mi colpisce la parola "Cercate..." Cercate prima il regno di Dio. Cercate prima di essere fratelli, cercate prima di volervi bene, cercate prima chi ha più bisogno di voi, cercate prima l'accordo, cercate prima la mia Presenza. E' questo l'importante, tutto il resto ci verrà dato in aggiunta. E' l'amore, il cercare di far felice l'altro. l'antidoto all'ansia, all'affanno.

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