2^ Domenica di Quaresima (A)Dal libro della Gènesi (12,1-9)
In quei giorni, il Signore disse ad Abramo: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra». Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo (1,8b-10)
Figliò mio, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo. Egli infatti ci ha salvati e ci ha cl riamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. Questa ci è stata data in Cristo Gesù fin dall'eternità, ma è stata rivelata ora, con la manifestazione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l'incorruttibilità per mezzo del Vangelo.
Dal Vangelo secondo Matteo (17,1-9)
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è belo per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».
IL VANGELO DEL 20 MARZO 2011
Celebriamo oggi la seconda domenica di Quaresima. Prosegue il nostro itinerario verso la Pasqua. Oggi il testo del Vangelo di Matteo ci indirizza verso la valorizzazione piena della Parola di Dio, che poi coincide con Cristo, il Verbo di Dio, la Parola unica e definitiva di Dio all'umanità. Gesù prende con sé Pietro, Giovanni e Giacomo, i primi chiamati, e li conduce su un alto monte, là dove la terra s'innalza nella luce, dove il celeste si condensa nel candore della neve, nascita delle acque che fecondano ogni vita. Là appare un volto «Totalmente Altro» affinché anche il volto dell'uomo diventi tutt'altro da quello che è. Il volto «alto» dell'uomo è comprensibile solo a partire da Gesù. È bello che noi siamo qui. Stare qui, davanti a questo volto, dove tutto converge: la legge, i profeti, il sole; l'unico luogo dove possiamo vivere e sostare. Qui siamo di casa, altrove siamo sempre fuori posto; altrove non è bello, e possiamo solo camminare, non stare. Qui è la nostra identità, la fine del viaggio, di un esule il ritorno a casa. Trovare Cristo è trovare senso e bellezza del vivere. Ma come tutte le cose belle la visione non fu che la freccia di un attimo: una nube li coprì e venne una voce: Ascoltate lui. Il Padre prende la parola, ma per scomparire dietro la parola di suo Figlio: «ascoltate Lui». La fede biblica è una religione non della visione, ma dell'ascolto. Sali sul monte per vedere, e sei rimandato all'ascolto.
Scendi dal monte, e ti rimane nella memoria l'eco dell'ultima parola: Ascoltatelo. La visione del volto cede all'ascolto del volto. Il mistero di Dio e il mistero dell'uomo sono ormai tutti dentro Gesù. Quel volto parla, e nell'ascolto di Gesù, ascoltatore perfetto del Padre, anche noi diventiamo, come lui, figli e volto del Padre.