Sabato, 27 Lug 24

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Domenica 27 marzo 2011

Dal libro dell'Esodo (17,3-7)
In quei giorni, il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatto salire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?». Allora Mosè gridò al Signore, dicendo: «Che cosa sarò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!». Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d'Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va! Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull'Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà». Mosè fece così, sotto gli occhi degli anziani d'Israele. E chiamò quel luogo Massa e Merìba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «II Signore è in mezzo a noi sì o no?».
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (5,1-2.5-8
Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l'accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio. La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo more verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
Dal Vangelo secondo Giovanni (4, 5-I5.19b-26.39a40-42)
quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era un pozzo di Giacobbe.Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il rozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la Donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest'acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore - gli dice la donna -, dammi quest'acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua.

IL VANGELO DEL 27 MARZO 2011
Vi siete chiesti come mai la Samaritana domandi a Gesù: "Perché tu che vieni dalla Giudea chiedi dell'acqua a me che sono Samaritana?" I Samaritani erano di religione ebraica ma si allontanarono dagli altri Giudei quando, nel 330 a.C., costruirono un tempio alternativo a quello di Gerusalemme sul monte Garizim. La Samaritana è il simbolo di tutti lontani, uomini o donne, dimentichi di Dio, indifferenti ad entrare in relazione con Lui, oppure stupidamente ostili, verso un Dio che non conoscono, e che dicono di non voler conoscere. Ma Dio è lì, in Samaria, quella simbolica, che coincide con lo spazio dove loro vivono e, quotidianamente, operano, dove si affaticano, dove cercano l'acqua della felicità e della sicurezza. Dio è lì, presso un qualunque " pozzo di Sicar" e attende, nella persona del Cristo suo Figlio, che è il dono per eccellenza; è lì, che attende, coi desiderio di iniziare un dialogo, che dia luce, pace e salvezza. L'iniziativa di incontrare Dio, infatti, non è dell'uomo, ma di Dio, che ha mandato il Figlio Gesù a cercare e salvare chi era perduto, a riportare al sicuro la pecora smarrita, a illuminare quanti non riescono a vedere lo splendore della Verità, e a piegare, con la forza del Suo amore, i cuori ostili ed induriti, che sono anche i più affaticati e infelici Il dono di Dio è Cristo Gesù: la sua Parola è Acqua Viva che disseta, cioè dà senso a tante nostre domande e dubbi. Fidiamoci. Fidati di Gesù e della sua Parola. Non te ne pentirai. E' in Lui la nostra pace e la nostra gioia, perché, lontano da Dio, si muore di sete.

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