Sabato, 27 Lug 24

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Domenica 3 aprile 2011

Dal Primo libro di Samuele (16,1b.4.6-7.10-13)
In quei giorni, il Signore disse a Samuele: Riempi d'olio il tuo corno e parti. Ti mando da Iesse il Betlemmita, perchè mi sono scelto tra i suoi figli un re. Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato. Quando fu entrato egli vide Eliab e disse: Certo, davanti al Signore sta il suo consacrato! Il Signore replicò a Samuele: Non guardare al suo aspetto ne alla sua statura. Io l'ho scartato, perchè non conta quel che vede l'uomo: infatti l'uomo vede l'apparenza, ma il Signore vede il cuore. Iesse fece passare davanti a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripetè a Iesse: Il Signore non ha scelto nessuno di questi. Samuele chiese a Iesse: Sono qui tutti i giovani? Rispose Iesse: Rimane ancora il più piccolo, che ora sta a pascolare il gregge. Samuele disse a Iesse: Manda a prenderlo, perchè non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui. Lo mandò a chiamare e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e bello di aspetto. Disse il Signore: Alzati e ungilo, è lui! Samuele prese il corno dell'olio e lo unse davanti ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi.
Dalla lettera di S. Paolo ap. (5,8-14)
Fratelli, un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce; ora il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. Cercate di capire ciò che è gradito al Signore. Non partecipate alle opere delle tenebre, che non danno frutto, ma piuttosto condannatele apertamente. Di quanto viene fatto in segreto da coloro che disobbediscono a Dio è vergognoso perfino parlare, mentre tutte le cose apertamente condannate sono rivelate dalla luce: tutto quello che si manifasta è luce: Per questo è detto: Svegliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Dio t'illuminerà.
Dal Vangelo secondo Giovanni (9,1.6-9.13-17.34-38)
In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perchè sia nato cieco? Rispose Gesù: Nè lui ha peccato nè i suoi genitori, ma è perchè in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finchè è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finchè io sono nel mondo, sono la luce del mondo. Detto questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: Và a lavarti nella piscina di Siloe, che significa "inviato". Quegli andò, si lavò e torno che vedeva.

Dalla "domenica dell'acqua" (= Spirito Santo), otto giorni fa', oggi passiamo alla "domenica della luce" (= Gesù Cristo). Stiamo facendo un cammino di approfondimento della fede per rinnovare le promesse del nostro battesimo nella Veglia Pasquale. Acqua e luce due simboli, presi dalla natura e che ci parlano di vita, ci portano alla vita eterna, acqua (Spirito Santo) e luce (Cristo).
Il brano del cieco nato ci presenta la condizione degli uomini: chi accoglie la luce, Gesù Cristo e chi, invece, si mette in contrasto con Lui che è la luce del mondo. Il cieco non aveva mai visto la luce; le sue tenebre lo avvolgevano e non sapeva dove incontrare il Signore.
È Gesù che prima lo vede, si mette accanto a lui, fa del fango che gli spalma sugli occhi. Questo uomo avvolto dalla oscurità rappresenta la nostra vita. Sì, noi spesso non vediamo nessuna via di uscita dalla nostra triste situazione, non sappiamo cosa fare, dove andare, restiamo li ad elemosinare qualcosa ai fratelli, però la nostra situazione rimane sempre precaria. Dio che ci conosce personalmente è vicino a chi ha il cuore ferito, a chi è ammalato e tocca ciascuno per riportarlo alla luce. Ci fa capaci di vedere la realtà e così distinguere il bene e il male e poter scegliere cosa veramente desideriamo.
Per quell'uomo che ora ci vede, c'è un cammino crescente nell'illuminazione, nella comprensione della persona di Gesù: prima dichiara davanti ai giudei che "Gesù è un profeta", che egli viene da Dio. Con questa dichiarazione pubblica viene rifiutato, anche i genitori non lo difendono. Assumere la fede fino in fondo è compromettente. In un secondo momento Gesù stesso si presenta davanti a lui e dice chi è. Solo allora vede con gli "occhi nuovi" Colui che l'ha guarito e nasce la vera fede "si prostrò e l'adorò".

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