Sabato, 23 Nov 24

Tu sei qui:

Domenica 24 gennaio 2010

3^ Domenica Ordinaria (C)

Dal libro di Neemio (8,2-4.5-6.8-10)

In quei giorni, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere. Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne, e di quelli che erano capaci d' intendere; tutto il popolo tendeva l'orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno che avevano costruito per l'occorrenza. Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore. I levìti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura. Neemìa, che era il governatore, Esdra sacerdote e scriba, e i levìti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge. Poi Neemìa disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia la gioia del Signore è la vostra forza».

Dalla prima lettera di S. Paolo ap. ai Corinzi (12,12-14.27) forma breve

Fratelli, come il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stai battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.

Dal Vangelo secondo Luca (1,1-4; 4,14-21)

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch'io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teofilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto. In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nazaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l'anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

IL VANGELO DEL 24 GENNAIO 2010

Il Vangelo di questa domenica è rivolto ad ogni amante dì Dio (= Teofilo). A differenza di Giovanni che nel Vangelo di Domenica scorsa ha dato inizio all'attività di Gesù a Cana di Galilea, Luca dà un inizio solenne all'attività di Gesù proprio nella Sinagoga di Nazareth, lì dove Gesù era cresciuto, lì dove tutti lo conoscevano. Gesù inizia il suo ministero avendo chiara la sua missione. Non vive crisi di identità, anzitutto si sente un inviato: investito dalla potenza dello Spirito Santo. La sua missione verte su 5 punti fondamentali: 1. Mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio; 2. per proclamare ai prigionieri la liberazione; 3. e ai ciechi la vista; 4. per rimettere in libertà gli oppressi, 5. e predicare un anno di grazia del Signore. Vediamo punto per punto il suo programma: 1, per annunziare ai poveri un lieto messaggio: il lieto annunzio è per tutti, perché tutti ci sentiamo poveri d'amore, nessuno si sente amato abbastanza. Gesù annuncia a tutti coloro che non si sentono amati che hanno un Padre che li ama. 2, per proclamare ai prigionieri la liberazione: all'uomo schiavo del peccato, prigioniero di satana, Gesù annuncia la liberazione, la vita nuova. 3. e ai ciechi la vista: qui non si tratta tanto della vista fisica, quanto della cecità di chi ha smarrito il vero senso delle cose e si affida solo a ciò che tocca; non riesce, cioè, a penetrare gli avvenimenti con lo sguardo della fede. 4. per rimettere in libertà gli oppressi: l'annuncio del Vangelo libera l'uomo dall'oppressione di tutto ciò che gli impedisce di essere veramente se stesso. Gesù viene a ridonare all'uomo la sua dignità di Figlio di Dio. 5. per predicare un anno di grazia del Signore: Ogni 50 anni gli israeliti devono ritornare ciascuno alla propria tribù e ciascuno deve riprendere possesso dei suoi beni, che erano passati in mano ai creditori. E' il grande anno della liberazione o del giubileo, così chiamato. in cui gli schiavi erano lasciati liberi e i debiti venivano condonati. Gesù annuncia un anno di grazia per tutti coloro che accolgono il suo messaggio, tutti siamo infatti schiavi del peccato. Qualcuno potrebbe pensare che il programma di Gesù è pura utopia. No, questa parola come dice il Vangelo, si compie oggi, perché Gesù è salvezza per te, per me, per ciascuno. Unica condizione: credere in Lui, nella potenza del suo amore salvifico.

E-mail Stampa PDF