Sabato, 27 Lug 24

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Domenica 21 febbraio 2010

Dal libro del Deuteronòmio (Dt 26,4-10)

Mosè parlò al popolo e disse: «Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all'altare del Signore, tuo Dio, e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore, tuo Dio: "Mio padre era un Aramèo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; il Signore ci fece uscire dall'Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi. Ci condusse in questo luogo e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele. Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato". Le deporrai davanti al Signore, tuo Dio, e ti prostrerai davanti al Signore, tuo Dio».

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (Rm 10,8-13)

Fratelli, che cosa dice [Mosè]? «Vicino a te è la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore», cioè la parola della fede che noi predichiamo. Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». Poiché non c'è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato».

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 4,1-13)

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Non di solo pane vivrà l'uomo"». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: "II Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto"». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: "Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano"; e anche: "Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra"». Gesù gli rispose: «È stato detto: "Non metterai alla prova il Signore Dio tuo"». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

Spunti per la riflessione

Nel corso dell'anno liturgico questa è una domenica molto importante: abbiamo appena cominciato la quaresima e con essa la nostra annuale "salita a Gerusalemme" con Gesù, per celebrare la Pasqua. Quaresima: tempo di Dio e tempo particolarmente nostro, tempo di preghiera intensa, tempo di conversione sincera, tempo di lotta contro il male e contro ciò che in noi stessi è tentazione, materialismo, egoismo; tempo di amore al prossimo, di condivisione, di riconciliazione, di carità concreta verso i poveri e i bisognosi. I quaranta giorni della quaresima ricordano i 40 anni del popolo ebraico nel deserto nel suo passaggio dalla schiavitù alla libertà della terra promessa; ricordano ancora i 40 giorni che Gesù passa nel deserto della Giudea. Al centro della liturgia di oggi, per antichissima tradizione, c'è l'episodio delle tentazioni di Gesù nel deserto: Gesù si è fatto in tutto simile a noi: ha affrontato le prove e le tentazioni più grandi. Ha vissuto questo momento di sofferenza e di solitudine. Ma ha vinto il maligno: lo ha vinto con la Parola di Dio e con la sua fiducia piena nel Padre dei cieli. E' interessante notare che ad ogni tentazione del maligno Gesù risponde con una frase chiara della Bibbia, della parola di Dio. Nella parola di Dio c'è sempre la chiarezza, la decisione, la luce e la forza per vincere la tentazione e il male. Anche noi siamo tentati, tante volte e in tante situazioni della nostra esistenza. Anche noi possiamo vincere le tentazioni con la luce e la forza della Parola di Dio. Infatti è normale che ci siano tentazioni e prove; non ci devono spaventare troppo; ci sono date perché abbiamo ad affrontarle e vincerle. La tentazione può diventare occasione di maturazione, di libertà, di maggiore amore a Dio e al prossimo. Ecco perché la Bibbia dice- "Chi desidera seguire il Signore, si prepari alla prova".

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