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Domenica 21 marzo 2010

Dal libro del profeta Isaia (43,16-21)

Così dice il Signore, che aprì una strada nel mare e un sentiero in mezzo ad acque possenti, che fece uscire carri e cavalli, esercito ed eroi a un tempo, essi giacciono morti,mai più si rialzeranno, si spensero come un lucignolo, sono estinti: "Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa. Mi glorificheranno le bestie selvatiche, sciacalli e struzzi, perchè avrò fornito acqua al deserto, fiumi alla steppa, per dissetare il mio popoo, il mio eletto. Il popolo che io ho plasmato per me celebrerà le mie lodi".

Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Filippesi (3,8-14)

Fratelli, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulle fede: perchè io possa conoscere lui, la potenza della sua resurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dei morti. Non ho certo raggiunto la meta, non sono arrivato alla perfezione, ma mi sforzo di correre per conquistarla, perchè anch'io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non rtengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso cio che mi sta di fronte, corro verso la meta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.

Dal Vangelo secondo Giovanni (8,1-11)

In quel tempo Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise ad insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: "Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?". Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poichè insistevano nell'interrogarlo, si alzò  disse loro: "chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra". E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era la in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?" Ed ella rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù disse: "Neanch'io ti condanno, va e d'ora in poi non peccare più".

Spunti per la riflessione

A Gesù viene intessuta una trappola strordinaria, ammettiamolo. Una donna Non ha nome, gli accusatori non la conoscono, è soo una poco di buono) viene colta in flagrante adulterio (E il fedifrago che era con lei? Non c'è , ovvio. Maschilismo assoluto venduto per giustizia...) ed è portata davanti al falegname divenuto rabbì. Mosè ha prescritto che donne come "quella" vanno lapidate, in modo che sia chiaro a tutti (alle donne soprattutto) che è meglio restare fedeli. Gesù, spiegaci tu:cosa dobbiamo fare? Gesù si china e riflette. Fa ciò che loro non vogliono fare, compie ciò che ogni legge, ogni giudizio (anche religioso) deve fare: chinarsi, cioè piegarsi nell'umiltà e riflettere, mettere una distanza prima di esprimere un giudizio. Scrive, ora, il Nazareno. Scrive sul selciato del Tempio, sulla pietra. La legge scritta nella pietra con le parole stesse di Dio, incise a fuoco e consegnate a Mosè è stata tradita, svilita, asservita a costumi e tradizioni soo umane, piccine e meschine. Si, questa donna ha tradito il marito. Ma il popolo di Israele ha tradito lo spirito autentico della Legge. Richiama all'essenziale, il figlio di Dio, riscrive sulla pietra la legge che gli uomini hanno adattato e stravolto. Tutti tacciono ora. Gesù, la Parola, parla. "Avete ragione: ha sbagliato. Fate bene ad ucciderla, occorre essere inflessibili per salvare la Legge. Nessuno di voi sbaglia, tutti siete migliori, a nessuno di voi capiterà di fare lo stesso sbaglio. Bravi. Il primo che non ha sbagliato lanci per primo la pietra". Tutti tacciono. Gesù riprende a scrivere la Legge. E ora la legge si incide nei cuori. Già, ha ragione il Rabbì. Se ragioniamo sempre col codice in mano chi si salva? Se ci accusiamo gli uni gli altri, chi sopravvive? Tutti se ne vanno, uno ad uno. Le pietre restano in terra.

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