La giunta comunale ha confermato le tariffe applicate negli ultimi due anni. A giorni l’invio di oltre 7mila cartelle, la prima scadenza è il 30 aprile. Intanto il sindaco ha chiesto al prefetto il ritiro dell’ultima diffida
Sono state spedite nei giorni scorsi le cartelle Tarsu relative al 2010. La giunta comunale, infatti, nella condizione, evidentemente, di non poter più attendere gli attesi chiarimenti sulle competenze e sugli importi chiesti alla Provincia dopo l’entrata in vigore del Decreto legge 195/2009 (Cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella Regione Campania), ha approvato le tariffe 2010 e dato il via libera alla spedizione di oltre 7mila bollette Tarsu. Gli importi sono rimasti invariati rispetto al 2009 (2,44 euro/mq. per le abitazioni), l’unica novità, visto il protrarsi dei tempi, riguarda le scadenze: non più sei come gli anni scorsi, ma quattro. In sostanza, accanto alla possibilità di versare l’intero importo in un’unica soluzione, è stata prevista la facoltà di dilazionare l’importo in quattro rate con scadenza 30 aprile, 30 giugno, 31 agosto e 31 ottobre. Ma non escluso, comunque, che successivamente possa essere emesso un ruolo suppletivo se il trasferimento delle competenze dai Comuni alla Provincia comporterà, come si teme, un aumento fra il 10 ed il 20% del costo. Complessivamente, comunque, il Comune conta di incassare (evasione permettendo) oltre 2 milioni di euro, il 5% in più rispetto a quanto previsto lo scorso anno, per effetto dell’attività di accertamento fin qui svolta. Il via libera alla Tarsu, inoltre, consente ora anche l’approvazione del Bilancio di previsione 2010, la cui scadenza, salvo ulteriori proroghe, è fissata al 30 aprile. La giunta comunale, tuttavia, non ha ancora approvato la bozza, ragion per cui è molto probabile che il Consiglio comunale non sarà nelle condizioni di potersi riunire entro il 30 aprile (gli atti devono essere messi a disposizione dei consiglieri almeno 15 giorni prima, con ulteriori 5 giorni a disposizione per l'esame degli eventuali emendamenti) e che il Prefetto si veda costretto ad inviare un’altra diffida al sindaco Laurenzano. Ma, a proposito di diffide, sembra che sull’ultima ci sia stato un equivoco. Il Comune di Atripalda, infatti, figurava nell’elenco degli enti che non avevano inviato alla Provincia la documentazione Tarsu prevista dal succitato Decreto legislativo e, per tale ragione, ha incassato una diffida prefettizia. Il sindaco tuttavia ha precisato che: «La trasmissione della documentazione alla Provincia di Avellino è avvenuta via email in data 18/02/2010 e della stessa è stata data notizia alla stessa Prefettura con una nota protocollata della stessa data a firma del Responsabile del Servizio Finanziario». Alla nota sono state allegate le copie dell'avvenuto inoltro della e-mail con allegati, la copia dell'avviso di visualizzazione della stessa e-mail da parte della Provincia di Avellino e la copia della nota della Prefettura. «Con l'occasione si rimette, alla Provincia di Avellino, copia cartacea del Regolamento comunale per l'applicazione della Tarsu e delle delibere di approvazione delle tariffe Tarsu per gli anni 2008 e 2009. Per quanto esposto si richiede il ritiro dell'atto di diffida», termina la nota del primo cittadino atripaldese.
Commenti
ti scrivo,
Ho perso il lavoro e a casa nun è a mia,
soldi nun ne tengo e nun tengo niente intestato,
non compro niente perché soldi nun ne tengo,
non mangio niente perché soldi nun ne tengo,
dunque, nun faccio munnezza, percheè oggi,
di questi tempi
a munnezza 'e roba pe' ricchi!!!
perciò non ti pago...
tu mannala a bolletta...'no francobbollo m'aggio stipato...
ta manno nata vota arreto....
tu capisci a me!!!
Vieni a prossima votà. [...] ti voto!