Accordato all’artigiano uno sconto di 10mila euro sui canoni non versati. Ridotti del 40% anche gli importi delle botteghe artigianali di Piazza Garibaldi. PUC: per la progettazione esterna previsti 211mila euro di spesa
I vecchi box artigianali di via San Lorenzo sono stati recintati per essere definitivamente smantellati. Dopo la pubblicazione del bando di vendita per complessivi 85mila euro del suolo, sono, infatti, cominciate le operazioni di demolizione dei locali che per circa 30 anni hanno ospitato alcune attività artigianali. In più, l’Amministrazione comunale, recentemente ha anche chiuso la transazione economica con il fabbro che per ultimo ha lasciato i box, riducendo da 25mila euro a 15mila euro l’ammontare del contenzioso relativo a canoni di fitto non versati per oltre dieci anni. Il suolo, di complessivi 330 mq. di superficie e 1.666 mc. di volumetria, è stato suddiviso in quattro lotti che vengono venduti separatamente (eventualmente anche ad un unico acquirente) a 21.250 euro cadauno. Ogni lotto misura 7,5 mt. di lunghezza e 11 mt. di larghezza mentre l’altezza media è di 5,05 mt., aumentabile del 10%.
E, restando in tema di bandi e avvisi, dopo l’approvazione in Consiglio comunale degli indirizzi per la stesura del Piano urbanistico comunale, è prossima la pubblicazione dell’affidamento dell’incarico di progettazione. La giunta, infatti, recependo una previsione redatta dell’Ufficio tecnico, ha ipotizzato una spesa complessiva di 211mila euro, di cui 150mila destinati al gruppo di progettazione che si aggiudicherà la stesura del PUC e complessivi 61mila euro per l’affidamento di incarichi diretti riguardanti lo studio geomorfologico (15mila euro), i saggi geologici (12mila euro), il piano di zonizzazione acustica (10mila euro), la carta delle colture (4mila euro), il piano commerciale (5mila euro) ed il piano carburanti (4mila euro).
E, ancora, sempre in tema di canoni, la giunta comunale ha recentemente ridotto i canoni di locazione delle tre botteghe artigianali di Piazza Garibaldi stabiliti il 17 giugno scorso in seguito all’approvazione del Piano di valorizzazione. Due delle tre botteghe artigianali di Piazza Garibaldi, note come “botteghe di transizione”, furono assegnate oltre dieci anni fa in comodato d’uso gratuito per tre anni (e mai rassegnate nonostante i diversi tentativi delle varie amministrazioni succedutesi) a due attività che dal 1° gennaio scorso, dopo aver trasformato il contratto di comodato d’uso in locazione, avrebbero dovuto pagare un canone di 242,25 euro al mese stabilito dall’Ufficio tecnico comunale rideterminato in 151,88 euro dopo che gli artigiani hanno avanzato al sindaco una richiesta di riduzione dell’importo. Il canone della terza bottega, attualmente locata a 114 euro al mese, verrà adeguato a 151,88 euro al mese alla prima scadenza utile del contratto.
Commenti
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Nota del Direttore - Non saprei, onestamente. E non vorrei spingermi in considerazioni azzardate perché bisognerebbe conoscere nei dettagli la vicenda sulla quale, peraltro, già cominciano a circolare troppe interpretazioni . Ci risulta che anche gli uffici preposti, in particolare quello al Patrimonio, hanno espresso parere favorevole. Dunque, verrebbe da supporre che non sia niente di anomalo. Mi limito ad osservare che da chi parla spesso di “equità fiscale e giustizia sociale” non arriva certo un bell’esempio. Potrei, però, anch'io avanzare alcune domande: Il Comune ha la facoltà (o potere) di transigere per ogni tipo di credito? Il Comune, finora, ha sempre posto in essere tutte le procedure di riscossione dei canoni arretrati sin dal 1998? Il debitore è in accertato stato di insolvenza? Giriamo fiduciosi, come al solito, le domande a chi ne sa più di noi.
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Nota del Direttore – Premesso che non sono un esperto, debbo ritenere che se il Comune non ha mai attivato le procedure di riscossione (coattiva e forzosa) dei crediti vantati, essi sono divenuti via via inesigibili, con un evidente danno per le casse comunali. A lume di naso, invece, non credo che, in generale, i crediti possano essere cancellati con un colpo di spugna senza adeguate motivazioni. Se, poi, sia materia da Corte dei conti francamente non lo so. Mi risulta, invece, che i canoni dei box di via San Lorenzo non siano gli unici scritti in bilancio e mai, o quasi mai, riscossi. Se qualche esperto è in grado di dare una risposta più precisa al nostro lettore gliene siamo grati.
Auspico e mi auguro una operazione di massima trasparenza altrimenti questa volta ricorso alla PROCURA DELLA REPUBBLICA.
A buon intenditor poche parole. E' ora di smetterla con gli affidamenti agli amici ed agli amici degli amici. Ci siamo compresi???
Spero di sì!