Giovedì, 13 Mar 25

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Venduti il box commerciale in Piazza ed il terreno a contrada Alvanite. Ritirato il bando per i lotti artigianali. L’ex scuola di San Gregorio andrà a trattativa privata

Le aste di questa mattina hanno riservato alcune sorprese. Un esposto ha convinto gli uffici a fare marcia indietro sulla cessione dei suoli di via San Lorenzo. Delusi i potenziali acquirenti

L'apertura delle buste

Il box commerciale in Piazza (in vendita a 79.680 euro) è stato aggiudicato dalla LR Legno srl per 179.681 euro, il terreno in contrada Alvanite (in vendita a 110.450 euro) è stato aggiudicato da Vincenzo Ficuciello per 110.500 euro, invenduta l’ex scuola elementare di contrada San Gregorio e annullato, fra le proteste dei concorrenti, il bando per i 4 lotti artigianali di via San Lorenzo: questo l’esito, in sintesi, delle gare previste questa mattina al Comune nella sala della giunta. Una soddisfazione a metà per l’Amministrazione comunale e gli uffici visto che se da un lato si è registrato un incasso complessivo di circa 290mila euro, superiore a quanto si sperava, che servirà certamente a mettere qualche fattura in pagamento, dall’altro la revoca del bando per la vendita dei lotti produttivi di via San Lorenzo è stata senz’altro vissuta come una spiacevole circostanza. In buona sostanza, come ha spiegato il capo dell’Ufficio tecnico, ing. Aquino, la revoca si è resa necessaria perché la descrizione dell’immobile sul bando non era corretta dal momento che anziché indicare “area artigianale” indicava “box artigianale”. Un errore formale che, tuttavia, poteva trasformarsi in sostanziale nel momento in cui terzi interessati avessero sollevato obiezioni. A scanso di equivoci, dunque, il bando è stato ritirato e sarà riproposto - almeno così è stato detto - entro la fine della settimana con la descrizione esatta. Naturalmente il formalismo è passato come la ragione della revoca, ma non si può trascurare che nei giorni scorsi ci sono stati alcuni esposti, di cui almeno uno inviato anche alla Procura, in cui si faceva riferimento al possibile reato di “falso ideologico” e addirittura la “frode” perché agli atti mancava il parere di competenza quantomeno dell’Anas per la determinazione della fascia di rispetto visto che l’area sorge a pochi metri di distanza dalla Strada Statale 7 bis. La minaccia di una denuncia penale avrebbe convinto la segretaria generale Curto e, in particolare, il responsabile dell’area economico-finanziaria De Giuseppe, firmatario del bando, a far ripartire la procedura daccapo. Naturalmente la decisione non è stata accolta favorevolmente dai potenziali acquirenti presenti all’asta (le offerte pervenute per i 4 lotti sono state 11) che hanno parlato di turbativa, di tempo e denaro sprecato e di intempestività rispetto ad una scelta che, seppure comprensibile sul piano giuridico, poteva essere certamente assunta prima che scadessero i termini di presentazione delle offerte evitando di far uscire allo scoperto gli interessati. Intanto, pare proprio a causa della mancata vendita dei lotti artigianali, si registra un rinvio al 24 maggio della seduta Consiglio comunale, inizialmente programmata per il 17 maggio, senza variazione di ordine del giorno. Molto meglio, invece, è andata sia l’asta per la vendita del terreno da 11.045 mq. di contrada Alvanite, aggiudicato da Vincenzo Ficuciello per 110.500 euro (una manna a cui nessuno sperava…) che per l’asta del box commerciale in Piazza Umberto I grazie alla sontuosa offerta da 179.681 euro presentata dalla LR Legno srl di Ugo Rubicondo, di ben 100mila euro superiore al prezzo posto a base sbaragliando la concorrenza di Sabino Saporoso (133.333,33 euro), Sebastiano Cennerazzo (131.331,31 euro), Sonia Saporoso (131.000 euro), Adamante srl (102.100 euro), Carmelina Angiuoni (96.599 euro) e Angi srl (esclusa perché la prima busta non conteneva la prova del deposito cauzionale).

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Commenti  

 
#5 Guest 2010-05-15 13:37
E' vero che il comune abbia bisogno di soldi. Però se il prezzo base dell;asta era 79.000 euro, come si puo aggiungere altri 100.000. Allora mi fa pensare che ci sia un tesoro nascosto, oppure che la ditta che l'ha comprato si sia fatto il suo rendiconto e che lo stabile sito in piazza vale molto di piu. gianni
 
 
#4 Guest 2010-05-13 21:06
Non è questione di essere bravi in matematica ma chiunque puo' ragionare si di un fatto. L'attuale stima pari a 80.000 euro in relazione alla rendita catastale, con un intervento di miglioramento sarebbe al massimo potuta raddoppiare, cioè passare a 160.000,00 euro. Ergo, Rubi ne ha pagati 180.000,00... mi pare che siano più di quelli che si sarebebro potuti ricavare anche dopo un eventuale intervento di ristrutturazion e e conseguente nuova rendita. Se lei poi immaginava proprio ad una sua demolizione e ricostruzione da parte della proprietà, allora dobbiamo parlare di un immobile nuovo di zecca e pertanto con valori di mercato diversi.
Non mi pare sia pero' questo il caso.
Si accontenti dunque dei 180mila di Rubi... che sono cmq tantissimi in rapporto a cio' che ha preso... ai quali se aggiunge almeno altri 100mila e rotti per la sua demolizione e ricostruzione.. . Rubi altro non ha fatto che comprarsi un locale nuovo ed al prezzo di mercato di piazza Umberto I.
Si è solo tolto lo sfizio di scegliersi il posto che voleva, non altro.
E le ribadisco dunque che una eventuale ristrutturazion e dello stabile prima o dopo la vendita, non potrebbe mai abbattere il valore riferito alla vetustà dell'immobile.
Dunque si rassegni e lasci perdere Marzullo... che oltretutto e suo malgrado ritengo una persona preparata.
Gradisca cordiali saluti.
 
 
#3 Guest 2010-05-12 11:11
Chiarezza per chiarezza. Lei ha fatto come Marzullo quando chiede: si faccia una domanda e sia dia una risposta. "E' però mia opinione che mai sarebbe potuto venir fuori un prezzo di vendita maggiore..." E da quello che ho capito Lei sostiene che il prezzo pagato sarebbe stato eccessivo anche dopo una "riqualificazio ne strutturale e tecnologica dello stabile"; come dire che se l'acquirente lo mette a posto non lo venderà mai al prezzo che l'ha pagato. Su questo ha ragione si vede che se ne intende, io non sono bravo in matematica ma 100mila euro in più su 79mila, con un distacco di circa 46mila rispetto alla seconda offerta e di 84mila rispetto a quella più bassa, significherà qualcosa: O no? Ma le aggiungo di più, un sospetto non un'insinuazione , se guarda bene le cifre la maggiore offerta sembra quasi difesa da due pedoni. Spero che queste riflessioni servano per una maggiore vigilanza su eventuali sviluppi futuri, per il resto si legga l'intervista rilasciata dal presidente di Associa qualche settimana fa, quelle non sono insinuazioni: sono affermazioni. Distinti saluti.
 
 
#2 Guest 2010-05-12 08:35
L'UTC non prende cantonate. Non diciamo sciocchezze e non alimentiamo insinuazioni o sospetti.
La stima, da cui è scaturito il prezzo a base d'asta, viene fuori da un calcoletto molto semplice. La rendita poi, che è uno degli elementi di calcolo, era quella che era ma ovviamente in ogni situazione la rendita catastale è relativa alle condizioni in cui versa l'immobile, alla sua vetustà e collocazione.
Altro ragionamento sarebbe stato solo possibile attraverso una richiesta di revisione della rendita da parte del proprietario ma con il presupposto di eseguire prima una riqualificazion e strutturale e tecnologica dello stabile.
Al quel punto si sarebbe potuto richiedere la revisione della rendita e conseguentement e avere una stima diversa.
E' però mia opinione che mai sarebbe potuto venir fuori un prezzo di vendita maggiore di quanto si è ricavato con l'aggiudicazion e della RL Legno di Rubicondo.
 
 
#1 Guest 2010-05-11 23:36
Era alquanto appetibile il fabbricato in piazza da anni detenuto da Associa. Qualche anno fa qualcuno diceva, sorge spontanea una domanda: da cosa dipende lo scarto abissale tra prezzo base e "sontuosa" offerta da parte della L.R. Legno srl., per meglio intenderci la stessa dei capannoni ex-De Angelis?
Ricomincerà per caso la tiritera della richiesta di cambio di destinazione d'uso, aumento di volumetria con conseguente "generosa" offerta al comune, proposte di riqualificazion e ambientale e magari altro. Una cosa è certa o l'Ufficio Tecnico Erariale ha preso una cantonata di quelle grosse 79mila euro di base rispetto a 179mila o l'operazione sottintende altre cose.
Oh... sveglia!!!!