Mercoledì, 01 Gen 25

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I servizi sociali e il dramma dei "senza reddito"

Il Comune ed il Consorzio non sono in grado di mitigare gli effetti della revoca del sussidio regionale

Le domande sono state più di 300

La revoca del Reddito di cittadinanza per le famiglie bisognose di Atripalda merita più attenzione. Gli invisibili, i dimenticati, hanno bisogno di sostegno. Il contrasto alla povertà deve diventare una priorità; le condizioni, però, non permettono l’aiuto da parte delle istituzioni. L’ente comunale non riesce a sobbarcare l’intera spesa erogata della regione Campania. Il comune non è deputato alla risoluzione del dramma. Il limite è dettato dalla cifra, impossibile da colmare. L’amministrazione non ha le possibilità oggettive di sostituire i flussi economici della Regione; continua come sempre ad erogare i contribuiti una tantum, in caso di necessità estrema. Attraverso un analisi sono venute alla luce le condizioni reali dei richiedenti di Atripalda; le domande complessive sono state più di 300. L’allarme povertà non è solo un problema ristretto, riguarda un numero consistente di famiglie. La maggior parte delle persone beneficiarie non ha un lavoro fisso; si paventa lo spettro del lavoro nero. Il reddito di cittadinanza è un canale di sussistenza per molte famiglie. Il piano sociale di zona A/6 è l’ente che negli anni ha gestito il controllo del buono offerto dalla Regione; lo stop incondizionato al sussidio comporta un brusco momento di stasi anche all’interno del piano di zona. La visione del consorzio è orientata ai servizi e non al contributo in senso stretto. Il 31 agosto termina l’annualità della proroga per il reddito di cittadinanza; negli anni ci sono state delle discontinuità con delle pause ai finanziamenti, dovute a ritardi di gestione. Oltre al piano di zona vengono contattati per fare i controlli l’Agenzia delle entrate e il Pubblico registro automobilistico. La graduatoria riesce ad individuare gli aventi diritto: non tutti sono dello stesso livello. Un gruppo consistente di famiglie necessita di interventi maggiori; in passato queste famiglie hanno usufruito di aiuti da altri enti. La filosofia del PdZ nell’ambito del contrasto alla povertà è quella dei servizi; in caso di problemi sanitari, l’ente aiuta il cittadino con contributi monterai indirizzati alla risoluzione del caso, così per altre questioni attinenti. Il ruolo del piano è quello di sostegno; da solo non riesce a risolvere la condizione disagiata delle fasce deboli. La Regione ha dato un aiuto determinante con l’erogazione del reddito di cittadinanza. Le famiglie vengono aiutate con enti vicini: ASL, Charitas e altro. Non tutte le famiglie che hanno disagi rientrano nel reddito di cittadinanza: nel momento della pubblicazione del bando, alcune non avevano i requisiti. La zona di Atripalda con il maggior numero di aventi diritto è contrada Alvanite, dove c’è necessita d’intervento sociale, oltre che economico.

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