Il disagio dei genitori sembra essersi manifestato così mentre dal Comune rimandano al prossimo anno la questione ticket
È ormai vicina la data di scadenza per le prescrizioni per il servizio mensa e trasporto relative, rispettivamente, alle scuole materne ed alla primaria. Ad oggi, infatti, si aggira attorno ad un centinaio la quota di pre-iscritti per entrambi i servizi il cui termine ultimo è quello del 15 luglio, senza alcuna proroga. Si tratta di un forte calo rispetto al numero complessivo di fruitori usuali (circa 230 per ogni servizio) che, in special modo per i trasporti, potrebbe essere stato causato dal triplicarsi del costo del servizio.
Nelle scorse settima, ed ormai da tempo, si è scatenata la polemica da parte dei genitori verso il comune e l’assessore Foschi. Incontri per discutere i costi, le modalità, le proposte e le alternative fino al momento dell’attesa e della valutazione.
La questione deve comunque essere divisa in due branche e in varie direzioni, iniziando dal problema trasporti. Il servizio di messa a disposizione di autobus per l’accompagnamento dei bambini a scuola e a casa è sovvenzionato per metà del suo prezzo dal Comune. Trattandosi di un atto che necessita della creazione di un appalto con società di trasporto esterne, è obbligatorio ragionare, proporre e valutare in base al numero di bambini che ne usufruiscono: maggiore è il numero di bambini, maggiore il numero di autobus da impiegare e viceversa. A fronte di questa condizione, di primaria importanza è la pre-iscrizione per la pianificazione della spesa che dovrà accollarsi il comune, la definizione definitiva del costo per le famiglie e la individuazione delle aziende idonee al servizio. Senza, ovviamente, alcuna modifica dell’aumento comunicato e venendo incontro alle necessità dei genitori che chiedono un posto a sedere fisso e maggior sicurezza per i loro figli.
Parallela corre la questione della mensa. Il servizio (anch’esso sovvenzionato al 50 %) sembra che non subirà per quest’anno alcuna sostanziale modifica né nel costo né nella modalità: non c’è modo né tempo per creare le tessere magnetiche (soluzione più diffusa ed ideale) né sembra concepibile la creazione dei buoni pasto poiché si andrebbe incontro a problemi organizzativi e logistici come maggiori responsabilità per docenti e addetti, maggior lavoro per gli uffici e casi di dimenticanza da parte di bambini e genitori. Anche in questo caso, ovviamente, unico terreno di ragionamento può essere quello relativo ai numeri delle prescrizioni. Questo perché, per entrambi i servizi, c’è bisogno di quantificare la spesa complessiva e di capire l’effettivo ammontare dei costi. Conoscere quanti sono gli esenti (la cui fascia si è notevolmente allargata), quanti gli appartenenti alle fasce intermedie (anche qui il tetto è cresciuto) e quanti alle fasce alte consentirebbe, quanto meno, di valutare cifre più esatte in relazione alla spesa e quindi anche (in teoria) ai pagamenti mensili poiché le ultime due fasce dovrebbero coprire anche la parte non comunale della fascia esente.
Per evoluzioni sulle modalità, il Comune sembra voler attendere la fine di questo anno finanziario prima di iniziare con pianificazioni e nuove sperimentazioni. Se come sembra, i genitori non contestano gli aumenti ma le modalità, allora non resta che attendere e fare uno sforzo.
Unica certezza è quella relativa ai menù: l’incontro con il medico dell’Asl sembra desinato ad esserci con sicurezza, prima o poi.
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