Mercoledì, 01 Gen 25

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Bilancio: il Comune ha dimezzato il debito

Entro fine mese il Consuntivo 2009 all’esame del Consiglio comunale. Le alienazioni danno i primi risultati, ma la parola d’ordine resta la stessa: vendere! Ma il Centro servizi non si riesce a dar via

Il Consiglio comunale dovrebbe svolgersi il 26 luglio

È bastato appena un anno all’Amministrazione comunale per dimezzare il deficit complessivo che, di questo passo, prima della scadenza del mandato (primavera 2012), potrebbe addirittura essere azzerato: leggendo fra le carte del Rendiconto di gestione 2009 sembra che ormai il disastro economico sia alle spalle. Lo scorso anno, infatti, in sede di consuntivo fu certificato un “buco” complessivo nei conti di 2.277.114 euro, frutto di un disavanzo di amministrazione 2008 di 924.326 euro e di un disavanzo nei residui (passate gestioni) di 1.352.788 euro. Quest’anno, invece, dal consuntivo approvato dalla giunta pochi giorni fa e all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale convocato, pare, per il 26 luglio si evince che il “buco” complessivo è sceso a 1.161.511 euro, frutto soprattutto di un avanzo di amministrazione 2009 di 859.897 euro (più del doppio di quanto dichiarato due mesi fa in sede di Preventivo 2010) e di una ulteriore revisione dei residui con la cancellazione per “insussistenza” (senza ragioni giuridiche) di moltissime voci sia in entrata che in uscita e la rideterminazione di altre, come quelle relative alle alienazioni (il box in Piazza è stato venduto 100mila euro in più del previsto). In sostanza, nel giro di un anno, l’Amministrazione è stata in grado da un lato di intervenire sulla gestione di competenza (ovvero quella annuale) raddrizzando i conti di circa 1,8 milioni di euro (è passata da un disavanzo di circa 924mila euro nel 2008 ad un avanzo di circa 860mila euro nel 2009) e dall’altro di bonificare ulteriormente l’enorme massa di dati provenienti dalle gestioni degli anni precedenti ricavandone ulteriore ossigeno non senza qualche colpo di fortuna. Come sia stato possibile è difficile stabilirlo visto che fino a pochi mesi fa si piangeva miseria e se è vero che nel giro di poco tempo è cambiato il ragioniere capo (Musto è stato sostituito da De Giuseppe), è cambiato il collegio dei revisori dei conti (il gruppo presieduto da Picariello è stato sostituito da Volino), è cambiato l’assessore al bilancio (Landi è stato sostituito da Laurenzano) ed è cambiato anche il segretario generale (Fraire è stato sostituito dalla Curto), ovvero è stata stravolta l’intera struttura di riferimento del settore economico-finanziario, ciò non basta a spiegare interamente il “miracolo” finanziario, compiuto senza addirittura dar via il Centro servizi, rimasto invenduto anche al terzo tentativo con una base d’asta di 3,5 milioni di euro, ma che farebbe ubriacare di gioia gli amministratori anche se venisse alienato per molto meno, fino a 2.650mila euro, ovvero la cifra inserita in bilancio per coprire le spese correnti. Molto più realisticamente, invece, l’avanzo di amministrazione 2009 si è realizzato non tanto per l’attenzione posta sulle spese correnti (che restituiscono ancora un saldo negativo di 174mila euro rispetto alle entrate, cioè si continua a spendere più di quanto si potrebbe) quanto soprattutto grazie alle alienazioni dei beni immobili che hanno fruttato solo nel 2009 oltre 1,6 milioni di euro. Ciononostante, tuttavia, restano drammatiche le condizioni delle casse comunali, perennemente a zero (o, per meglio dire, in rosso) visto che il Comune è sempre costretto a far ricorso a piene mani alle anticipazioni di tesoreria (nel 2009 la Banca della Campania ha anticipato complessivamente 1,5 milioni di euro), costate oltre 30mila euro di interessi. Naturalmente gli elementi da aggiungere sarebbero tanti altri, tuttavia la considerazione conclusiva congiunta della segretaria generale Curto e del ragioniere capo De Giuseppe riportata nella relazione del rendiconto è che per conseguire il risanamento totale occorre concretizzare completamente il piano delle alienazioni del patrimonio comunale. Come a dire che, nonostante tutto, la parola d’ordine resta sempre la stessa: vendere.

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Commenti  

 
#2 Guest 2010-07-26 14:06
Concordo con peppe!! Tuttavia mi tocca constatare che non vi erano molte altre alternative: vendere o dichiarare fallimento e andare in amministrazione controllata!! Stringiamo la cinghia, in attesa di tempi migliori che possano risollevare le sorti di questa città che nel bene e nel male è sempre la mia città!! E se a volte sollevo delle critiche, non è per cattiveria, ma solo perchè vorrei che Atripalda e i suoi cittadini stessero bene, tutto quà! Spero che non sia solo un utopica speranza...
 
 
#1 Guest 2010-07-15 13:42
E ci voglio credere che ha dimezzato! Ci siamo venduti ogni bene di proprietà comunale e non offriamo piu' alcun servizio. Di contro facciamo pagare pure l'aria che respiriamo.
Qualcuno lo chiama amministrare!