Respinto il ricorso d'urgenza, l'Amministrazione dovrà attendere fino al 31 agosto per sapere se via San Lorenzo va riaperta o meno al traffico durante il mercato
L’ultima parola verrà detta solo il 31 agosto, ma oggi c’è stato un ulteriore sviluppo sulla vicenda che vede scontrarsi a colpi di carte bollate il Comune di Atripalda e la Prosidea di via San Lorenzo per la chiusura al traffico della strada il giovedì mattina durante il mercato. Il Consiglio di Stato, infatti, ha respinto l’istanza cautelare presentata dall’Amministrazione comunale contro l’ordinanza sospensiva emessa dal Tar di Salerno lo scorso 8 luglio, fissando al 31 agosto prossimo l’udienza in Camera di Consiglio dove si deciderà sul provvedimento nel merito. In altre parole, il Comune, attraverso un ricorso d’urgenza presentato dall’avvocato Emilio Paolo Sandulli, ha cercato di anticipare i tempi del giudizio del Consiglio di Stato per non ritrovarsi eventualmente costretto ad attendere un altro mese per sapere se dal 1° settembre dovrà riaprire via San Lorenzo come ha ordinato il Tar di Salerno. Il giudice monocratico, invece, ha respinto l’istanza “considerato che non emergono circostanze di tale gravità ed urgenza da non consentire la dilazione fino alla trattazione in sede collegiale e atteso che il Tar ha concesso termine fino al 31 agosto per l’adozione da parte del Comune di misure alternative a quelle disposte e che, comunque, non risulta impedito lo svolgimento del mercato nelle aree individuate dall’ente”. Il Comune, cioè, dovrà attendere fino all’ultimo giorno per sapere se dovrà revocare o meno il divieto di circolazione lungo parte di via San Lorenzo e, perciò, se vorrà evitare di rischiare una richiesta risarcitoria, dovrà prepararsi anche al peggio, ovvero a trovare in poche settimane una sistemazione alternativa al mercato. Il consigliere del PdL, Massimiliano Del Mauro, appare preoccupato: «Ho come la sensazione che più l’Amministrazione va avanti più rischia di farsi male. Il sindaco e gli assessori non possono sottovalutare le conseguenze di questa vicenda, che potrebbero rivelarsi economicamente molto pesanti. Le responsabilità sono precise e saranno costretti ad assumersele fino in fondo. E, perciò, sono ancor più convinto che sia necessaria una mediazione fra le parti per trovare una soluzione di buon senso».
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