Auto e camion partiranno da Parco delle Acacie per dirigersi verso il Comune ad occupare pacificamente la sala consiliare. Già avvertite Prefettura e Questura. Si temono disordini se l’Amministrazione non accetterà la richiesta di riportare le bancarelle a contrada Santissimo

Dopo che il Consiglio di Stato ha nuovamente negato al Comune la disponibilità dell’intera area mercato di Parco delle Acacie e via San Lorenzo ed in attesa delle decisioni del Tribunale amministrativo regionale previste per giovedì 23 settembre, si annuncia per domani mattina, giovedì 16 settembre, una forte azione di protesta da parte degli ambulanti. Tutti gli operatori del settore, infatti, nel corso di una riunione tenutasi lunedì sera, hanno deciso di non svolgere il mercato e di manifestare il proprio disappunto per quanto sta accadendo con un corteo di auto e camion che partendo da Parco delle Acacie e snodandosi per le principali strade della città (via Ferrovia, via Roma, Piazza Umberto I e via Aversa) terminerà in Piazza Municipio, davanti alla sede del Comune, dove una delegazione di ambulanti salirà nella sala consiliare per essere ricevuta dal sindaco Laurenzano. Sia la Prefettura che la Questura sarebbero già state preventivamente informate, ma non escluso che di fronte ad atteggiamenti poco concilianti da parte dell’Amministrazione, la manifestazione possa trasformarsi in una simbolica occupazione di Palazzo di Città. La decisione degli ambulanti, tuttavia, pare abbia trovato spiazzata l’Amministrazione comunale che mentre sapeva che il mercato non si sarebbe svolto nulla sapeva, invece, della manifestazione. In attesa della definizione della controversia giudiziaria in atto, gli ambulanti, in sostanza, non accettando che non tutti siano messi nelle condizioni di lavorare, chiedono che quantomeno gli operatori dislocati lungo via San Lorenzo possano tornare nell’area di contrada Santissimo (via Fiume è già occupata dalle bancarelle della festa di San Sabino) e, magari, anche convincere l’Amministrazione a rivedere l’ipotesi della delocalizzazione.