Luongo, Caronia e Oliva hanno impugnato davanti al Tar il decreto del sindaco
Il grado di Maresciallo capo e la nomina a responsabile dei Vigili urbani dell’(ex) agente Sabino Picone in tutti i periodi di assenza del tenente Parziale sono sub judice. A tirare un brutto scherzo, è proprio il caso di dirlo, al vicecomandante della Polizia locale sono stati addirittura tre colleghi, gli agenti Angela Luongo, Francesco Caronia e Luigi Oliva (che aspirava all’incarico), con un ricorso al Tar di Salerno notificato proprio nei giorni scorsi, contro il decreto di nomina firmato dal sindaco Laurenzano alla fine del mese di luglio. Un episodio (e non sarebbe neanche l’unico in esecuzione) che certifica, inequivocabilmente, la frattura nel corpo di Polizia locale già evidenziatasi a più riprese nel passato anche recente. I tre agenti, assistiti dall’avvocato Simona Caruso, che fa capo allo studio legale del consigliere Paolo Spagnuolo, hanno chiesto l’annullamento del decreto di nomina per ripetute violazioni di legge (erronea applicazione del D.lgs 267/2000, della Legge 127/1997 e dello Statuto comunale) e per eccesso di potere (disparità di trattamento, manifesta ingiustizia, illogicità e irrazionalità per una nomina intuitu personae) commessi dal sindaco Laurenzano. In sostanza, secondo i ricorrenti, il primo cittadino, mentre avrebbe la facoltà di nominare i responsabili degli uffici, non avrebbe quella di organizzare gli uffici stessi assegnando ruoli o promozioni, di competenza dei responsabili o regolamentate dalle leggi in materia. Il primo cittadino, invece, nel decreto del 28 luglio scorso, scriveva che essendo necessario assicurare la funzionalità del settore di Vigilanza in tutti i periodi di assenza del responsabile (ten. Parziale) e rilavato che la dipendente Marialuciana Puopolo (dell’Ufficio Commercio, annesso al settore Vigilanza) aveva comunicato la propria indisponibilità a sostituirlo, nominava responsabile nei periodi sopraccitati l’agente Sabino Picone decretando di attribuirgli il grado di Maresciallo capo. I giudici del Tar di Salerno diranno se il sindaco ha sbagliato oppure no, ma si apre, intanto, e forse irreparabilmente, un’altra profonda ferita nel Corpo di Polizia locale. Il Maresciallo Picone, contattato per commentare l’iniziativa dei colleghi, nel sembrare amareggiato e sconcertato, ha preferito non pompare benzina sul fuoco, limitandosi a dire: «Non mi sono mai autoproposto per la nomina, non percepisco un euro in più in busta paga e credo di essere in possesso dei requisiti necessari, e non so se gli altri possono dire lo stesso, a svolgere l’incarico affidatomi. Se il sindaco ha ritenuto di scegliere come ha fatto evidentemente avrà avuto le sue buone ragioni».
Commenti
La colpa è solo del Sindaco, dell'assessore al ramo e dal Comandante dei vigili, e non si capisce il perchè di questa anomalia. Quando amministravano Gerardo Capaldo e Tommaso Strumolo, questo non succedeva perché il Sindaco, alle 7 del mattino, già stava in mezzo alla strada. Chi vuol capire, capisca.
- la prima commissione medica che ti giudicò inabile e [...]
- chi [...] ti permetteva di leggere il giornale (6,40 ore al giorno a leggere sono pesanti);
- la seconda commissione medica "venuta direttamente dalla Grotta di Fatima" che ti ha giudicato abile [...]
e in ultimo chi nel comando ti permette di non fare niente.
C'è materia per interessare la corte dei conti, visto che sono soldi nostri, che potrebbero essere investiti in servizi di pubblica utilità. Provate a fare un'indagine sulle indennità percepite al Comando dei Vigili Urbani, vi assicuro che verranno fuori numeri notevoli, che nessuno controlla, ma conosciuti da molti. Cosa intende fare il responsabile del personale? Avalla o blocca questa vergognosa vicenda?