Dopo l’ordinanza di ripristino per lo sconfinamento dell’autolavaggio, l'Alto Carburanti ha chiesto oltre 100mila euro di rimborso e impugnato il Regolamento sul mercato
La guerra a colpi di carte bollate fra l’Alto Carburanti srl di via San Lorenzo e il Comune di Atripalda si sta espandendo su altri fronti. Accanto all’oramai arcinoto ricorso al Tar di Salerno contro l’ordinanza di chiusura al traffico di via San Lorenzo il giovedì mattina (presentato insieme alla Prosidea Spa), che verrà affrontato nel merito solo fra alcuni mesi, si registrano almeno altre tre iniziative giudiziarie relative sia al mercato che all’autolavaggio di via San Lorenzo. Proprio a seguito dell’ordinanza del Comune di ripristino dei luoghi per lo sconfinamento su suolo comunale per circa 20 mq. all’epoca della costruzione dell’autolavaggio e di arretramento di circa 6 metri delle opere realizzate, la società rappresentata da Attilio Strumolo ha prima citato il Comune al Tribunale di Avellino per ottenere il rimborso di 92.843 euro spesi nel 2003 (e rivalutati a circa 132mila euro) per le opere di bonifica e salvaguardia spondale eseguite sul terreno (palificata, gabbionature, lastricato e illuminazione) e poi, dopo una trattativa durata circa un mese, lunedì scorso ha impugnato l’ordinanza davanti al Tar di Salerno chiedendo la sospensiva. Nelle settimane scorse, infatti, si sono registrati diversi incontri fra le parti, a cui ha partecipato anche il legale del Comune, avv. Sandulli, nel tentativo di arrivare ad una transazione dopo che già lo scorso anno la Alto Carburanti srl ha presentato formale richiesta di acquisto del terreno di circa mille mq. inserito, successivamente, dall’Amministrazione nell’ultimo Piano di alienazione dei beni comunali con una valutazione di 50mila euro. «Anche stavolta non ci hanno dato altra scelta - dichiara Strumolo - perché avremmo perso la possibilità di impugnare l’ordinanza per decorrenza dei termini, ma soprattutto ci saremmo consegnati completamente disarmati nelle mani dei burocrati del Comune. Faccio solo notare che siamo stati noi per primi ad autodenunciarci al Comune dopo esserci accorti, all’atto dell’accatastamento dell’impianto, di aver sconfinato per circa 20 mq. nella proprietà comunale e credo che chiunque possa ragionevolmente ammettere che lo abbiamo fatto in assoluta buona fede perché avremmo potuto senza difficoltà realizzare l’autolavaggio anche qualche metro più indietro. Così come si può ragionevolmente ammettere che se non fossimo intervenuti sette anni fa con le opere di bonifica e salvaguardia, il terreno che oggi il Comune immagina di vendere per 50mila euro non esisterebbe più perché eroso dalle acque del Fenestrelle. Confidavamo in un componimento bonario per evitare un’altra battaglia legale, essendo disposti a rinunciare ad ogni pretesa per le opere effettuate ed a corrispondere un equo indennizzo al Comune per il terreno occupato. Ma, dopo una serie di passaggi - conclude Strumolo - non tutti completamente chiari, non siamo stati più convocati per la definizione della transazione e l’ultimo giorno utile ci siamo trovati costretti a ricorrere ancora al Tar». Ed, evidentemente, già che c’era, il legale della Alto Carburanti, Gherardo Maria Marenghi, ha impugnato davanti alla giustizia amministrativa regionale anche il Regolamento sul mercato approvato in Consiglio comunale il 26 luglio scorso: «A nostro parere - spiega ancora Strumolo - quel regolamento non tiene conto dell’impatto del mercato sul traffico veicolare. Via San Lorenzo non è più una stradina secondaria, ma un’arteria con un notevole flusso di auto e, perciò, accanto alla disciplina per il commercio su suolo pubblico andava previsto un adeguato piano traffico. In questo caso, però, non abbiamo voluto agire con mano pesante, cioè non abbiamo chiesto la sospensiva della delibera, sia perché vogliamo ancora una volta dimostrare che non abbiamo nulla contro l’Amministrazione, ma solo tutelare i nostri interessi ed i nostri dipendenti e, insieme, dare il tempo al Comune di trovare soluzioni alternative alla chiusura al traffico di via San Lorenzo il giovedì mattina, così come già auspicato dai giudici del Consiglio di Stato nell’ultima ordinanza».
Commenti
Comunque, in merito alla lettera firmata, se ne è capace può verificare presso la procura della repubblica, dove sono in corso gli accertamenti del caso.
saluti.
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NdD - Complimenti... a prescindere. Ma perché ha bisogno di restare anonimo? Se le cose che sostiene sono dimostrabili cosa ha da temere?
[...].
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NdD - E' difficile che lei non possa essere d'accordo con "cittadino sconsolato" visto che siete la stessa persona o, comunque, scrivete dalla stessa postazione. La smetta di prendere in giro la gente altrimenti i suoi commenti (commenti non accuse generiche) saranno cestinati. Invii, se crede, una lettera firmata, con riferimenti circostanziati, e gliela pubblicheremo. G.R.
Mi permetto di far osservare che il fabbricato ubicato poco più avanti, nei pressi del deposito di calcestruzzi, è stato bloccato nei lavori per circa 20 anni a causa di una presunta insufficienza nelle distanze dal fiume, figuriamoci [...]
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NdD - Non si possono affermare certe cose coperti dall'anonimato. Ci metta la faccia e le pubblico ciò che vuole (sempre che sia in grado di dimostrarlo o, quantomeno, di argomentarlo in maniera convincente) oppure rinvii il commento senza offese. Questo spazio non è una zona franca. G.R.