Mercoledì, 01 Gen 25

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Dichiarazione dei redditi, c'è il Consiglio tributario

Istituito l’organo che affianca l’Agenzia delle Entrate

I membri sono 5 eletti dal Consiglio comunale

Una lotta all’evasione partecipata, quella che si delinea ad Atripalda. A seguito del Consiglio Comunale tenutosi nella giornata di martedì 14 dicembre, la giunta ha approvato il regolamento relativo all’istituzione del Consiglio Tributario di Atripalda. Si tratta di un organo, decretato da una legge del luglio 2010, atto ad affiancare l’Agenzia delle Entrate nei controlli relativi all’evasione fiscale di qualsiasi tipo, tanto su persone fisiche quanto su immobili e attività. Il consiglio è previsto per tutti i centri abitati con più di 5mila abitanti e favorisce la partecipazione dei Comuni alla lotta all’evasione fiscale. Composto da cinque elementi, selezionati attraverso regolare bando, presentazione di candidature, istituzione lista d’idoneità e voto del Consiglio Comunale (questi i principali parametri di esclusione: copertura di cariche elettive pubbliche, funzionari uffici finanziari statali e comunali, funzionari che svolgono attività di assistenza o rappresentanza contribuenti in ambito fiscale, magistrati in attività, persone con parentela fino al quarto grado, responsabili di associazioni e comitati locali, condanne e carichi pendenti, contenziosi col Comune), il Consiglio Tributario avrà il compito di analizzare le dichiarazioni dei Debiti dei cittadini attraverso le informazioni dell’Agenzia delle Entrate e le integrazioni dei dati in possesso degli uffici comunali e del catasto. In questo modo, si è in grado di delineare la precisa imposizione fiscale per ognuno e verificare, di conseguenza, le evasioni fiscali in atto o già effettuate. Comunica, poi, le stesse informazioni alla Agenzia delle Entrate,che provvede alla riscossione e agli avvisi, nonchè all’INPS e alla Guardia di Finanza. Sostanzialmente si tratta di un importante tramite locale che opera praticamente per verificare l’evasone fiscale territoriale e per permettere il rientro delle fette mancanti: anche indicando quali ambiti debbano avere la priorità nella verifica e proponendo nuove modalità. Cosa ci guadagnano, allora, i Comuni? Il 33 % delle maggiori somme evase, relative ai tributi statali e ai contributi, identificate dal Consiglio Tributario. Una caccia al bottino sommerso.

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