Mercoledì, 01 Gen 25

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Tre milioni di euro dalla Provincia per evitare le esondazioni del fiume

Saranno erogati nel 2012/2013 per interventi di riduzione di rischio idrogeologico

Il progetto

Uno studio ambientale sul fiume Sabato per intervenire e prevenirne le esondazioni nel centro di Atripalda: effettuato la scorsa settimana, ha lo scopo di porre le basi per una successiva progettazione di interventi sull’alveo del Sabato che rientrano nei 3 milioni euro stanziati dalla Provincia di Avellino nell’ambito del Piano Opere Pubbliche 2010/2013. L’intervento atripaldese ha una denominazione che suona come “Sistemazione idraulica e riqualificazione ambientale del fiume Sabato lungo il tratto urbano di Atripalda” e prevede la distribuzione dell’importo stabilito in due fasi successive di intervento, di cui la prima nel 2012 e la seconda nel 2013. Intanto, dunque, è necessario raccogliere un quadro generale della condizione idraulica ed idrogeologica del fiume soprattutto per valutare il rischio di alluvione ed elaborare un preciso piano di intervento. Un primo movimento in questa direzione, dunque, si è registrato nella mattinata di lunedì quando presso il Palazzo Caracciolo di Avellino si è tenuta una riunione per comunicare i dati raccolti nei giorni precedenti sul reale stato del Sabato. Erano presenti anche i Comuni limitrofi come Cesinali, San Michele, Serino, Santo Stefano del Sole nonché le autorità di bacino e le Soprintendenze: a loro il compito di redarre progetti di prevenzione e intervento sia per la manutenzione del fiume che per diminuire il rischio di straripamentoOrganizzato dall’Assessorato provinciale all’Ambiente e redatto dall’ingegnere Robertino Tropeano, lo studio testimonia la necessità di rendere più profondo l’alveo del fiume. L’analisi si è concentrata principalmente sul tratto del Sabato tra il ponte di via Largo Genio Alpini Orta e la villa comunale (il cui rischio di esondazione, nei mesi scorsi, costrinse a creare argini con sacchi di terriccio lungo la strada) ed ha portato alla luce il bisogno di misure preventive come l’allargamento di alcune parti del letto del fiume (in prossimità della villa Comunale) e l’abbassamento lungo tutto il tratto: questo per aumentarne la capacità di portata d’acqua e garantire i livelli di sicurezza che, secondo lo studio condotto dal ingegnere Tropeano non risultano rispettati in molteplici sezioni del tratto analizzato. Si è tenuto conto dell’evento alluvionale del 8-10 novembre che è caratterizzato da un periodo di ritorno (ovvero di frequenza) pari a 2 anni: il risultato è che in ben 7 punti su 17 il franco dell’argine risulta inferiore agli standard di sicurezza determinando, in caso di eventi con frequenza pari a circa 5 anni, anche esondazioni in diverse sezioni. L’intervento a monte invece (nelle zone del serinese) prevederebbe il ricorso ai laminatoi ovvero alla creazione di vasche di esondazione controllata la cui apertura nei momenti di piena per accogliere l’acqua “in esubero” determinerebbe la diminuzione della portata d’acqua del fiume lungo Atripalda in caso di alluvione. Gli interventi sopra menzionati accerterebbero una sicurezza totale anche a fronte di eventi con portata di piena doppia e con periodo di ritorno pari a 10 anni. Insomma: un progetto, entro fine anno, proteggere Atripalda da rischi idraulici ed idrogeologici causati dal bel fiume Sabato.

La presentazione del progetto

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