In tre mesi l’attività di rilevazione svolta su un quarto del territorio comunale ha generato avvisi per circa 250mila euro. Ma non mancano le proteste per i troppi errori
La lotta all’evasione tributaria partita capillarmente tre mesi fa dovrebbe portare nelle casse comunali circa un milione di euro nel giro di un anno: questa la prima proiezione dei dati forniti dalla rilevazione svolta su un quarto del territorio comunale. Il gettito da accertamento, infatti, restituisce al momento una somma complessiva circa 200-250mila euro relativamente a Tarsu (Tassa rifiuti solidi urbani), Tosap (Tassa occupazione suolo pubblico) e Icp (Imposta comunale pubblicità).
La fetta più grossa, pari almeno al 70% del totale, riguarda la Tarsu non pagata dal 2005 al 2009, soprattutto relativamente a superfici effettive superiori di oltre 4 mq. a quelle dichiarate (fino a 4 mq. di differenza l’accertamento non scatta). La restante parte è da dividersi più o meno equamente fra Tosap (in cui rientrano anche le tende parasole ed i passi carrabili) e Icp (che comprende anche le insegne delle attività commerciali) che fanno registrare un tasso di evasione superiore al 50%. Gli avvisi spediti finora sono circa 300 ed i contribuenti hanno la facoltà di abbattere le sanzioni del 75% se aderiscono entro 60 giorni. A conti fatti, quindi, è lecito prevedere che il gettito complessivo, alla fine dell’attività di rilevamento dal 2005 al 2009, possa portare nelle casse comunali una cifra considerevole, un quinto della quale, ovvero quella riferita all’ultimo anno pari a circa 200mila euro, sarà iscritta a ruolo determinando un’entrata aggiuntiva costante anche per gli anni a venire. In particolare, se il gettito Tarsu dovesse davvero rivelarsi significativamente maggiore di quello attuale (si stimano almeno 150mila euro in più all’anno) non è escluso che dal prossimo anno potrebbero determinarsi le condizioni per un abbattimento della tariffa dal momento che, per legge, le entrate per il servizio di igiene urbana non possono superare le uscite.Tuttavia, dal prossimo anno il servizio sarà gestito dalla Provincia e, di conseguenza, fare previsioni diventa azzardato.
Ma se da un lato l’attività di rilevazione in atto sembra stia portando un po’ di ossigeno al bilancio comunale, si registrano anche lamentele. Molti contribuenti, infatti, stanno contestando sia il metodo con cui si sta procedendo agli accertamenti, in molti casi risultati evidentemente sballati a causa di rilevazioni superficiali e frettolose, sia l’approccio, ritenuto molto discutibile, dell’operatore incaricato, un dipendente della Servizi Informatici srl. In particolare, molte misurazioni, effettuate di soppiatto con una macchina fotografica senza utilizzare un campione metrico, stanno restituendo misure completamente sballate, sia relativamente alle insegne che alle tende dei negozi (in molti casi fotografate avvolte e all’insaputa dei commercianti). Molti errori sono stati riscontrati anche sulle dimensioni e la natura dei passi carrabili mentre in altri casi alcuni cittadini hanno protestato, presso l’Ufficio Tributi gestito da Walter Iannaccone (nella foto) per aver visto qualcuno fotografare le proprie abitazioni senza fornire alcuna spiegazione. Da martedì prossimo, comunque, il rilevatore sarà affiancato da Vincenzo Spagnuolo, ex dipendente Gestor (la società che fino a due anni fa gestiva per conto del Comune l’accertamento e la riscossione dei tributi e delle imposte), avendo chiuso un accordo di collaborazione con la Servizi Informatici srl che opera per conto del Comune in cambio di una provvigione del 18% sugli incassi.
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