Il sindaco chiede tempo, il sindacato degli agenti concede una settimana ma aspetta provvedimenti
Alla fine sono tutti d’accordo: meglio rinviare di una settimana l’assemblea indetta dal sindacato di tre agenti, prevista il 24 febbraio scorso. Dunque, appuntamento per giovedì 3 marzo, quando gli agenti s’incontreranno per chiedere ufficialmente al Sindaco e all’assessore del ramo provvedimenti atti a restituire dignità al corpo di Polizia Municipale. La lettera dell’agente Oliva, spedita nei giorni scorsi ai vertici politici e dirigenziale dell’ente, nonché alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti e al Prefetto, ha prodotto le prime inevitabili conseguenze. Nei confronti dell’agente Carmine D’Agostino si è aperto ufficialmente un procedimento da parte del Comune. In sostanza, tenendo conto che non si può far finta di niente, l’ente ha l’obbligo, a questo punto, di compiere i primi passi. Cosa succederà? Niente e tutto, perché proprio D’Agostino è tra i più stimati dipendenti e tra coloro che più si impegnano sul fronte dei progetti che coinvolgono città, scuole e alunni. Ma D’Agostino è stato anche condannato definitivamente con sentenza della Cassazione e, proprio a seguito della condanna, il collega Luigi Oliva chiedeva quali provvedimenti il Comune avesse preso. Probabilmente, il Comune comminerà una ammenda a D’Agostino, oppure una nota, comunque ci sarà una ripercussione ai danni dell’agente che si noterà anche concretamente in busta paga. E proprio a seguito della lettera e dell’atteggiamento di Oliva, gli altri agenti hanno chiesto provvedimento per far finire, una volta per tutte, questa guerra fratricida che getta fango sull’intero corpo. Cosa succederà, ora, a Oliva? Nulla è scontato, forse anche un trasferimento interno per impedire che fra i due ci sia ulteriore attrito o contatto. Il sindaco e l’assessore presto avranno un incontro con il comandante della Polizia Municipale il ten. Sabino Parziale, per verificare tutti i passi possibili. L’agente Oliva per ora svolge compiti da piantone, inoltre è inabile al servizio esterno e pertanto tutto lascia credere che alla fine il sindaco e l’ente decideranno per un trasferimento interno. Ma l’agente Oliva sarà d’accordo? È tutto da vedere perché l’agente potrebbe in linea teorica ricorrere contro il provvedimento e chiedere di restare al suo posto. In verità, anche prima era inabile ma svolgeva lo stesso servizio esterno: questo risulta anche dalle carte in suo possesso e dunque potrebbe ricorrere anche contro questa decisione. Dunque l’azione nei confronti di D’Agostino rischia di esaurirsi con una punizione a suo carico, giusta o ingiusta come dicono i colleghi, ma rischia anche di trasferirsi su altri campi. Non è difficile prevedere, infatti, che ci sia uno scontro tra Oliva e l’ente, tenendo conto anche delle decisioni del Tar sulle denunce dei tre piantoni presentate alla fine dell’anno scorso. A questo punto l’assemblea potrebbe essere proprio inutile poiché, in attesa che il sindaco decida, ogni rivendicazione rischia di cadere nel vuoto.