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La Sidigas costretta a giocare a “porte chiuse”?

Sopralluogo della Commissione tecnica di vigilanza: la palestra della materna “Adamo” non è idonea ad ospitare il pubblico in occasione delle gare della squadra di pallavolo. Capienza del “Valleverde” ridotta a 100 spettatori

Brutta tegola per la Sidigas che per salire in A2 contava sul sostegno del proprio pubblico nel rush finale del campionato

La palestra della scuola materna “Adamo” non è idonea ad ospitare il pubblico in occasione delle gare casalinghe della Sidigas mentre il “Valleverde” ha una capienza ridotta a 100 spettatori: questo l’esito del sopralluogo effettuato questa mattina dalla Commissione tecnica di vigilanza sui pubblici spettacoli. E, di conseguenza, le prossime tre gare casalinghe della squadra di pallavolo dovranno disputarsi a porte chiuse, a partire da sabato 19 marzo, quando ad Atripalda è atteso il Solleone Gioia. Il sopralluogo è scattato dopo che, agli inizi di marzo, il Comandante dei Carabinieri di Atripalda Cucciniello, al pari dei suoi colleghi dislocati in altri comuni della provincia, ha chiesto all’Ufficio tecnico comunale la certificazione prevista dall’art. 80 del Tulsp (Testo unico leggi pubblica sicurezza) attestante la solidità dal punto di vista statico degli impianti e la presenza di uscite di sicurezza in numero sufficiente da sgombrarlo in caso di incendio. Davvero una brutta tegola per la Sidigas che contava sull’apporto del proprio pubblico nelle ultime tre decisive gare casalinghe per guadagnarsi la promozione in serie A2. Comunque, fin’ora, né per la palestra della “Adamo”, né per il “Valleverde”, risultavano esserci i necessari certificati e, probabilmente, neanche le relative autorizzazioni del sindaco Laurenzano a svolgere le gare sportive in presenza del pubblico atteso che, per farlo, il primo cittadino avrebbe dovuto preliminarmente acquisire il parere della Commissione di vigilanza, così come stabilito dall’art. 80 del Tulsp.

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