Domenica, 29 Dic 24

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Stasera si riunisce il comitato pro Abellinum per definire i dettagli del corteo di giovedì prossimo (poi rinviato al 16 giugno)

La partenza è fissata alle ore 20:00 da Piazza Municipio. A seguire, davanti alla cinta muraria di via Manfredi, intrattenimento musicale con dj Vinyl Gianpy

Il cancello è chiuso dal 17 maggio scorso

Stasera alle 19:00 il Comitato pro-Abellinum si riunirà al Comune per definire i dettagli del corteo di protesta organizzato per giovedì 9 giugno. Con ogni probabilità, la partenza, prevista davanti al Municipio, sarà fissata per le ore 20:00. Il corteo, dopo aver attraversato Piazza Umberto I, raggiungerà l’ingresso degli scavi situato su via Manfredi. La decisione ha visto la luce nel corso di un incontro tenutosi nella serata di giovedì 26 maggio voluto dall’assessore delegato alla Cultura Nancy Palladino, dal consigliere delegato al turismo Giacomo Foschi, dal presidente della pro loco Cucciniello e dall’avvocato Iaione, seppur in veste di consulente legale. Alla presenza dell’amministrazione comunale e dei rappresentanti di molte associazioni cittadine tra cui anche gli Scout e ‘A Potea, è stato stabilito che, con cadenza settimanale, si svolgeranno gli incontri per elaborare possibili strategie d’azione, manifestazioni ed iniziative. Per esprimere il proprio parere e mostrare il dissenso ed il disaccordo. Punto focale del discorso è stato espresso soprattutto dal presidente delle Pro Loco atripaldese Fernando Cucciniello che ha esortato ripetutamente all’unità e alla necessità di opporsi su tutti i fronti alla decisione, ogni organismo per il proprio ambito di competenza, e infine riuscire a riprendersi Abellinum. La sfilata di protesta è stata delineata nei suoi particolari durante il secondo incontro svoltosi lunedì 30 maggio: sul tavolo la realizzazione del manifesto per i cittadini ed il programma della serata. Il corteo di giovedì culminerà davanti alle mura del sito archeologico con una manifestazione musicale diretta dal dj Vinyl Gianpy. A scendere in campo, anche i comuni di Avellino, Mercogliano e Monteforte Irpino nonché i sindacati che nei giorni scorsi hanno comunicato la propria adesione.

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Commenti  

 
#4 atripaldese 2011-06-08 10:39
sedicimilioniot tocentomilaeuro .....albè hai capito quanto sono........... ..questa è la somma che fino adesso i cari fratelli DELLO IACONO HANNO INTASCATO ......A TUTTO C'è UN LIMITE, QUALCOSA DI STRANO C'è DI SICURO ,ALBè QUA è TUTTO NO MAGNA MAGNA è noi dobbiamo fare i cortei.......ma vaff.....
 
 
#3 semplicemente 2011-06-07 13:06
semplicemente il fine è di mantenere vivo il ricordo di quel sito
 
 
#2 atripaldese 2011-06-07 11:01
caro Alberto è vero che la colpa maggiore è della soprintendenza ma anche i nostri politici ad iniziare dagli anni 70 hanno le loro colpe. Avv. De Vinco che cosa avete fatto dagli anni 70 fino agli anni 90......allora il caro avvocato era uno dei massimi esponenti della politica Atripaldese, TUTTI QUELLI CHE HANNO AMMINISTRATO DAL 70 IN POI HANNO LE LORO COLPE....NESSUN O HA CONTROLLATO O A DIRE LA VERITà ANCHE LA DOGANA è STATA DICIAMO REGALATA PER DEPOSITO vergognatevi.
 
 
#1 alberto alvino 2011-06-06 13:20
Una cosa vorrei che mi venisse spiegato da chi ha promosso questa manifestazione:
quali sono le finalità?
Veramente pensate che serve tanto poco per risolvere un problema che si trascina da anni?
Se c’è qualcuno che ci crede, mi dispiace ammetterlo ma è uno sprovveduto.
Chi, invece, dovrebbe adoperarsi energicamente è la soprintendenza .
Non dimentichiamo che è quest’ultima che tantissimi anni fa pose il vincolo archeologico.
Ritenete giusto che la Soprintendenza possa vincolare i terreni migliori di Atripalda senza che i proprietari ne avessero un risarcimento?
Allora, prima di fare la manifestazione, occorre che la Soprintendenza in un pubblico convegno
spiegasse ai cittadini come è potuto accadere tutto questo.
Evitate di fare appello alla magistratura, nel caso il Procuratore della Repubblica.
Quello che è avvenuto fino ad oggi non è altro che l’applicazione della legge.
Per ultimo voglio fare un plauso ai fratelli Dello Iacono, nostri concittadini, che hanno dimostrato che la Soprintendenza può avere anche torto.
Se proprio si vuole manifestare allora si manifesti contro la soprintendenza.
Alberto Alvino