I cinque membri affiancheranno l’ Agenzia delle Entrate nel controllo dell’evasione fiscale territoriale
La questione dell’elezione del Consiglio Tributario era stata rimandata nel Consiglio comunale del 29 giugno e, finalmente, dopo aver verificato la validità delle domande e le eventuali incompatibilità, sono stati selezionati i membri. Sono cinque i componenti del Consiglio Tributario, tra cui il Presidente che supporterà l’Ufficio Tributi nello svolgimento delle attività: Ciro Aquino (20 anni, studente ), Santino Barile (58 anni, commercialista), Raffaele Abete (21 anni, studente), Modestino Battista (41 anni, avvocato) e Pasquale Nazzaro (32 anni, in cerca del primo impiego).
Il candidato che ha riportato maggiori preferenze è stato Santino Barile e pertanto ricoprirà la carica di presidente.
Il Consiglio tributario è stato istituito ad Atripalda il 14 dicembre 2010, è un organo che affianca l’Agenzia delle Entrate nei controlli relativi all’evasione fiscale di qualsiasi tipo, sia su persone fisiche che su immobili e attività. Il consiglio è previsto per tutti i centri abitati con più di 5mila abitanti e i cinque membri sono selezionati attraverso regolare bando, presentazione delle candidature, istituzione lista d’idoneità stilata dal responsabile del settore economico- finanziario e voto del Consiglio Comunale. I consiglieri durano in carica circa tre anni e non sono rieleggibili per più di due mandati esecutivi. Non è previsto alcun compenso o rimborso delle spese sostenute. Compito principale del Consiglio Tributario è analizzare le dichiarazioni dei redditi dei cittadini attraverso le informazioni dell’Agenzia delle Entrate e i dati in possesso degli uffici comunali e del Catasto. In questo modo si può desumere la precisa imposizione fiscale per ognuno e verificare le eventuali evasioni fiscali. Le comunicazioni vengono trasmesse all’Agenzia delle Entrate, che provvede alla riscossione e agli avvisi, nonché all’INPS e alla Guardia di Finanza. Un’importante istituzione locale di verifica dell’evasione fiscale territoriale e per il recupero della parte mancante.
Il Comune, grazie a quest’organo di controllo, guadagnerà il 33% delle maggiori evase, relative ai tributi statali e contributi.