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Il Comune ha chiesto lo Stato di calamità naturale

Per fronteggiare l’emergenza già spesi oltre 80mila euro, ma ne occorreranno il doppio. Stimati anche risparmi per oltre 30mila euro

L’emergenza neve finora è costata al Comune già 80mila euro, ma ce ne vorranno forse il doppio fino a quando non sarà tutto finito.

La prima stima effettuata dall’Ufficio tecnico comunale, infatti, approssimata per difetto e riferita sostanzialmente solo alla prima settimana di emergenza (fino all’11 febbraio), conferma le pessimistiche previsioni di spesa circolate nei giorni scorsi. Gli interventi effettuati dalle ditte esterne (Losco, Maccario, Cardaropoli, Novaco, Bruschi, Emp, Alvino, Rodia e La Cattalea) di sgombero neve e spargimento sale sono già costati 66.500 euro a cui vanno aggiunti altri 11.500 euro per l’acquisto di circa cento tonnellate di cloruro di sodio sparso sulle strade per evitare la formazione del ghiaccio. Dal conteggio, però, sono ancora escluse le spese di taglio e rimozione dei rami spezzati, gli interventi sulla rete elettrica e sui lampioni danneggiati, il ripristino della segnaletica stradale rovinata, il lavoro straordinario dei dipendenti comunali e la rimozione dei cumuli di neve dal 12 febbraio in poi. E tra le voci di spesa vi è da considerare anche l’affidamento alla cooperativa sociale “Punto lavoro” del compito del servizio di pulizia da neve e ghiaccio dei marciapiedi e delle aree non accessibili ai mezzi meccanici per un importo complessivo di 3mila euro. Anche perché i parcheggiatori, dall’inizio dell’emergenza fino al 14 febbraio (giorno in cui hanno ripreso, seppure a scartamento ridotto, l’attività), sono di fatto rimasti senza occupazione e, quindi, senza una fonte di sostentamento. E i 3mila euro che i soci lavoratori percepiranno dal Comune sono più o meno gli stessi che introitano complessivamente per un mese di lavoro come ausiliari del traffico e per la vendita dei “grattini” per il parcheggio.

Nel bilancio dell’emergenza, inoltre, occorre considerare anche alcune voci “implicite”, sia in aggiunta che in detrazione. È lecito supporre, infatti, che fra i mancati proventi del Comune, possano essere considerati quelli relativi alla sosta a pagamento (stimabili intorno ai 2mila euro) mentre fra i minori costi sono certamente da annoverare almeno due settimane di mancato spazzamento delle strade cittadine da parte di IrpiniAmbiente (circa 22mila euro), i minori oneri di smaltimento per rifiuti indifferenziati (circa 3mila euro) ed il risparmio della quota a carico del Comune sui servizi di trasporto e refezione scolastici (almeno 5mila euro). Senza contare altre di spese come quelle relative al riscaldamento delle scuole e degli uffici pubblici (la Biblioteca è ancora chiusa nella villa sommersa dalla neve) e delle utenze telefoniche.

La Regione Campania, finora, ha stanziato complessivamente 500mila euro per l’emergenza neve in Irpinia, ovvero circa 4.200 euro per ciascuno dei 119 comuni, ma il Comune di Atripalda, al pari di altri, ha già chiesto il riconoscimento dello Stato di calamità naturale per ottenere quantomeno un parziale ristoro dei danni da parte del dipartimento della Protezione civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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Commenti  

 
#2 GIGGINO à MAZZA 2012-03-10 18:55
E MENO MALE CHE IL CONSIGLIERE MOSCHELLA CHE GRAZIE AL SUO INTERVENTO è RIUSCITO A FARE RIAPRIRE IL MERCATO, PERCHè ALL'UFFICIO TECNICO ERA ARRIVATO UN PREVENTIVO DA 15.000 EURO E LUI CON 1.000 è RIUSCITO A TOGLIERE LA NEVE DAL PARCO DELLE ACACE.......... .. IMPARATE VOI ALTRI ASSESSORI!!!!!! !!!!!!!!
 
 
#1 peppino 2012-02-23 11:12
come abbiamo fatto a spendere 70mila euro, se tutti i problemi della neve sono ancora presenti in città?
Abbiamo fatto un pò di regalìe a compari e comparielli?
Meno male che viene a piovere, è l'unica speranza che abbiamo; altro che i 4 ferri vecchi che hanno gironzolato per le strade senza fare un bel niente