Il sindaco ha pubblicato un raccoglitore di “foto e notizie” che sarà consegnato a tutte le famiglie atripaldesi
Un opuscolo di 40 pagine, a colori, finanziato dal sindaco Laurenzano e curato da Ciro De Pasquale, responsabile della comunicazione del Comune: è il “testamento” amministrativo che il primo cittadino uscente, al pari di quanto già fece il suo predecessore Lina Rega, lascia “agli atti” dopo cinque anni “di passione e di impegno” alla guida del governo cittadino. L’opuscolo, che doveva essere presentato sabato scorso, durante il convegno “Civismo e crisi dei partiti politici”, saltato per il forfait del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, sarà recapitato quanto prima a tutte le famiglie atripaldesi. Laurenzano, nella premessa, lo definisce «Un minuscolo raccoglitore di foto e notizie che affido a voi atripaldesi con la speranza di non aver deluso le vostre aspettative. Sono stati anni - scrive il sindaco - costellati da una grave crisi finanziaria e da una carenza notevole del personale già sottodimensionato, ciò nonostante con il nostro entusiasmo, con la professionalità dei funzionari, con l’attaccamento all’ente di tutti i dipendenti, siamo riusciti a tirare la barca fuori dalle secche, a salvarla dal dissesto economico, ovvero dal fallimento». E da queste parole già s’intuisce che il “grosso” dell’impegno amministrativo è stato dedicato al “risanamento delle casse comunali”: «Al momento del mio insediamento - scrive Laurenzano - ho ereditato una situazione debitoria spaventosa, ma rimboccandomi le maniche, chiedendo duri sacrifici agli atripaldesi e agli uffici comunali, mi sono impegnato a consegnare ai nostri figli un Comune ripulito dai debiti e posso tranquillamente affermare che questa Amministrazione sarà ricordata per la sua politica di gestione ecomico-finanziaria seria e rigorosa, grazie anche alla segretaria generale, dott.ssa Clara Curto, senza il cui fondamentale apporto e supporto non saremmo stati in grado di procedere così speditamente». E il sindaco, poi, ricorda anche il peso del debito ereditato per confrontarlo con l’attuale situazione: «Nel 2008 abbiamo riconosciuto debiti fuori bilancio per -841.000 euro, l’anno successivo altri -234.053 euro, registrando un disavanzo di amministrazione complessivo -2.277.114 euro. Siamo stati uno dei primissimi comuni irpini a promuovere un Piano di alienazione del patrimonio comunale, strada seguita successivamente anche da Avellino, Mercogliano e Monteforte e alla base, oggi, della politica di rientro dal debito pubblico del premier Monti. Le alienazioni di proprietà comunale che comportavano più costi che benefici, nonostante la mancata vendita del Centro servizi PMI, hanno portato finora nelle casse del Comune 1.277.639 euro, consentendoci di coprire interamente i debiti fuori bilancio, oggi pari a zero. E, contemporaneamente - scrive Laurenzano - attraverso una politica di tagli e razionalizzazione delle spese, insieme ad una rigorosa attività di revisione dei residui, abbiamo portato il risultato della gestione annuale da –924.326 euro del 2008 a + 859.897 euro del 2009 fino a +1.713.135 euro del 2010, riuscendo, già nel 2009, a ridurre il deficit a 1.161.511 euro fino ad ottenere un saldo positivo pari a 1.546 euro nel 2010. Un risultato davvero confortante rispetto all’obiettivo del risanamento delle casse comunali per evitare un dissesto economico che non avrebbe fatto altro che penalizzare gli atripaldesi».
Superata la sezione dedicata alla questione economico-finanziaria, il sindaco Laurenzano rassegna didascalicamente una serie di risultati conseguiti sul versante dei “lavori”, alcuni dei quali finanziati o avviati dalle passate amministrazioni. Il rifacimento di piazza Municipio, la sistemazione della rotatoria di piazza Orte, la gestione della sosta a pagamento, il trasferimento del mercato settimanale, la riqualificazione di via Appia, la riorganizzazione del Punto informativo lavoro, l’avvio dei lavori di realizzazione del Centro diurno per anziani, l’adeguamento funzionale del Centro sociale “Aprea”, l’imminente cantierizzazione dell’incrocio di via Appia, l’approvazione del progetto di restauro del Monumento ai Caduti, la sistemazione dell’ingresso principale del Cimitero, il trasferimento del Comando di Polizia municipale, l’imminente avvio dei lavori di sistemazione della bretella Alvanite-Novesoldi, il recupero della Chiesa di San Nicola, la ricostruzione (ad opera della LR Legno srl) del box di piazza Umberto I, la lotta all’evasione fiscale (con un recupero annuo stimato in 250.000 euro), l’abbattimento dei vecchi box di via San Lorenzo, la riqualificazione di via Cammarota, di via Belli, di via Aldo Moro, di via Cesinali, di via Ferrovia e dei ponti sul fiume Sabato, il rifacimento della copertura della scuola media “Masi” ed, infine, la riqualificazione di piazza Cassese rappresentano, attraverso il confronto fotografico fra prima e dopo, il segno più tangibile dell’intervento governativo del sindaco uscente.
L’ultima sezione dell’opuscolo è intitolata “progetti” e affronta, in maniera più argomentata, alcune delle principali questioni o iniziative con cui l’Amministrazione si è dovuta cimentare negli ultimi cinque anni. La riqualificazione di contrada Alvanite, la cessione degli alloggi comunali di via San Giacomo, il restauro del cinema Ideal, Giullarte, la realizzazione del “Parco Rubicondo”, il Piano urbanistico comunale, il Centro servizi PMI, l’arrivo del nuovo segretario generale e la carenza di personale, la chiusura della clinica “Santa Rita”, i licenziamenti al Consorzio Agrario, il Parco archeologico, il palazzo Inail di via Tiratore, la nuova toponomastica cittadina, l’omaggio a Sabino Cassese, l’intitolazione della caserma dei Carabinieri e, infine, la “lectio magistralis” di Aldo Masullo.
L’ultima pagina dell’opuscolo, infine, riepiloga tutti i 10 regolamenti comunali adottati: Uso beni comunali, Integrazione rette di ricovero in strutture residenziali, Installazione gazebo, Albo pretorio online, Albo fornitori, Mercato settimanale, Conferimento incarichi di collaborazione, Gruppo di Protezione civile, Consiglio tributario e ICI.
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