Le undici che avevano occupato illegalmente un alloggio popolare sono chiamate a “sanare” la propria posizione
Basta compilare e firmare il modulo e quello che, fino al 7 gennaio scorso, era considerato un grave reato diventerà una opportunità. Occupare illecitamente un alloggio di edilizia pubblica infatti, resta comunque un crimine, ma coloro che lo hanno commesso entro il 31 dicembre del 2009, e oggi possono dimostrarlo con atti di residenza o domicilio, la faranno franca, grazie alla Legge Regionale del 7 gennaio del 2012 articolo 52, comma 23, che testualmente consente la regolarizzazione delle occupazioni abusive degli alloggi di edilizia residenziale pubblica se commessa entro la fine del 2009. In tutto, solo nella cittadina del Sabato, tra gli alloggi di Contrada Alvanite e Via Cesinali, sono 11 le famiglie interessate che possono mettersi in regola ed entrare in possesso “legalmente” dell’abitazione . Per la Regione Campania e la Giunta che ha dato il via libera alla legge-sanatoria, basta naturalmente che tutti siano in regola con l’articolo 2 della Legge Regionale 18 del ’97, che chiede di dimostrare con certificato, un reddito non superiore ai 38mila euro annui, la cittadinanza italiana e naturalmente la residenza “abusiva”. Presso l’ufficio patrimonio del Comune di Atripalda, sono già arrivati i moduli da compilare per regolarizzare l’occupazione. Gli interessati, devono presentarsi presso l’ufficio con l’ultima dichiarazione dei redditi, il certificato di residenza e un documento. Per queste undici famiglie significa la fine di un incubo, visto che fino a qualche giorno fa rischiavano di essere letteralmente buttati fuori dalle case con l’ausilio delle forze dell’ordine. Oggi possono vivere in tranquillità e legittimare, con un contratto, la loro situazione abitativa. Ma la situazione resta difficile per le altre famiglie aventi diritto, inserite in una graduatoria che, a questo punto, ha il sapore amaro della beffa. Già, perché proprio questi undici appartamenti, erano nella lista di quelli che dovevano essere liberati per essere messi a disposizione dei primi in graduatoria. Oggi il comune ha a disposizione solo tre appartamenti idonei, mentre altri dovrebbero essere ristrutturati. La polemica già incandescente, ha coinvolto anche i sindacati degli inquilini, che hanno gridato allo scandalo al momento della sanatoria di inizio anno, inserita nella legge finanziaria approvata dalla Regione, ma nei fatti è rimasta a guardare, secondi tutti coloro che correttamente attendono lo scorrere della graduatoria.