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Ingiurie e minacce a vigile, condannato a 4 mesi

I fatti risalgono al 2005, quando un giovane, dopo la multa reagì contro un agente della polizia municipale

Minacce ed ingiurie nei confronti di un funzionario della polizia locale di Atripalda, con queste accuse un giovane atripaldese è stato condannato a 4 mesi pena sospesa, dal giudice monocratico del Tribunale di Avellino. E non è finita qui, visto che il legale dell'agente ha già annunciato che il suo assistito si è costituito parte civile in aperta polemica con l'amministrazione comunale dell'epoca, che non volle difenderlo.

I fatti risalgono alla primavera del 2005, quando due uomini della Polizia Municipale furono chiamati in causa da un privato cittadino per via di un passo carrabile ostruito da auto in sosta. I vigili urbani, che all'epoca erano ancora in servizio presso la vecchia sede di Via Aversa, raggiunsero a piedi Piazza Sparavigna. Dopo aver sanzionato le auto parcheggiate selvaggiamente e chiamato anche un carroattrezzi per liberare la strada, sul posto fermarono un ragazzo che transitava a bordo di una moto senza casco, già noto per lo stesso motivo. Dai documenti emerse che non era in possesso di regolare patente, ma di patentino A, insufficiente per guidare il mezzo che fu confiscato. Il giovane, oggi 30enne, reagì in malo modo insultando uno degli uomini della guardia municipale, reo secondo lo stesso di averlo preso di mira. Sul posto giunsero a dare man forte anche i carabinieri. La stessa sera, raggiunse uno dei vigili, impegnati nella viabilità nei pressi di Piazza Umberto I, pronunziando frasi offensive ed minacciose nei suoi confronti. Al suo rientro in ufficio, l’agente, nel tentativo di tutelare la sua persona e la divisa che indossa, decise di scrivere quanto era accaduto e di spedire il tutto in Procura e chiese al Comune di tutelarlo invitando gli amministratori e il segretario a costituirsi parte civile contro il ragazzo. Ma venne invitato a seguire la procedura come querela di parte, rinunciando di fatto al danno di immagine dei dipendenti del comando.

Dopo 7 anni, il 30enne è stato condannato a 4 mesi, pena sospesa, ora il vigile è pronto a continuare la sua battaglia e si costituirà parte civile, insieme al proprio legale, l'avvocato atripaldese Antonio Di Palma che segue dal 2005 la causa. Ma non è l'unica, c'è anche quella di un altro poliziotto locale che fu denunciato da un cittadino dopo un accertamento in Via Serino. Anche in questo caso l’agente ha avuto ragione, ma ha combattuto da solo, visto che si è dovuto difendere con il proprio avvocato difendendo anche il Comune e la divisa che indossava.

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Commenti  

 
#1 Come mai? 2012-04-13 20:59
Non vedo commenti, forse a qualcuno fa paura di essere querelato? Se i vigili lo facessero più spesso sono sicuro che gli porterebbero più rispetto. Non sono un fans dei vigili ma purtroppo per coloro che sbagliano servono questi ed altri metodi.
Avanti con le danze.