Domenica, 29 Dic 24

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Varato Piano d'emergenza comunale

Scatterà in caso di calamità: individuate le zone più a rischio e confermate le aree di raduno e assistenza

È stato presentato al consiglio comunale di giovedi 10 dicembre la stesura completa del nuovo Piano di Emergenza, elaborato dagli uffici comunali e i volontari della protezione civile, su indicazione dell’assessore delegato al Servizio Civile, De Vinco e finanziato dalla Provincia di Avellino. L’elaborazione ha necessitato della partecipazione dell’ing. Tommasone, in quanto esperto del metodo Augustus (tre fasi di analisi: definizione dello scenario, individuazione dei rischi e delineazione del dispositivo). A lui è toccata la stesura dell’intera e dettagliata cartografia, che consta di ben sei planimetrie, circa l’individuazione delle zone a maggior rischio sismico, idrogeologico ed industriale. A questo è seguita l’individuazione delle varie aree di raccolta e ricovero temporaneo nelle aree nord, ovest e sud del territorio(delle quali sono state confermate quelle del piano precedente, risalente al 2006) nonché l’ampliamento delle aree già delineate e l’individuazione di vie strategiche per migliorarne accessibilità e collegamenti. Sono state individuate, tra i punti di raduno e assistenza, sicuramente le scuole (qualora fossero agibili), Parco delle acacie, piazza Umberto I, il parco di San Gregorio ed il campo sportivo, mentre, come centri di raccolta dei soccorsi, sono stati invece individuati la Misericordia di via Pianodardine, via San Lorenzo e lo spiazzo antistante il Liceo De Caprariis.

Piano d’emergenza che, in caso di calamità, deve provvedere alla popolazione nella sua totalità ma anche in base ai suoi singoli bisogni. Proprio per questo motivo è stato effettuato un dettagliato censimento di tutte le strutture atripaldesi e dei relativi fruitori tra monasteri, chiese, industrie, alberghi, scuole, asili e ludoteche nonché un approfondito studio sulla popolazione disabile. Attraverso un’attenta ricerca presso il Consorzio dei Servizi Sociali, gli uffici comunali competenti, gli assistenti e il servizio salvavita Beghelli, è stato possibile stilare un elenco di tutti i circa 1100 cittadini non autosufficienti, comprendente tutti i dati di primaria importanza come domicilio e condizione di assistenza (cioè se essi siano maggiorenni o minorenni, si trovino in famiglia, siano assistiti da estranei o vivano soli). Inoltre si è provveduto a riunire tutti i recapiti dei responsabili di scuole e palestre che effettuano attività pomeridiane. Stesse informazioni, assieme a quelle relative alle abitudini lavorative, sono state registrate anche su tutte le industrie del territorio, le farmacie e l’Asl. Questo ingente lavoro di ricerca e studio è stato effettuato, a titolo completamente gratuito, dall’agente di Polizia Municipale D’Agostino.

Unico neo della questione è il fatto che, tutti gli elementi considerati sono soggetti a continue variazioni e che, quindi, il piano necessiterebbe di aggiornamenti ed approfondimenti con frequenza di almeno sei mesi: “Di questo - afferma D’Agostino - dovrebbe occuparsene la Protezione Civile, ma il fatto è che ad Atripalda non esiste un vero e proprio ufficio addetto a queste questioni. La Protezione civile si regge su volontari che, come me, per passione donano il loro tempo a queste cose. Già per il precedente piano di emergenza, la polizia municipale elaborò un depliant informativo per la cittadinanza, ed ora, oltre ad un altro fascicolo aggiornato, è in progetto una collaborazione con le scuole per sensibilizzare i bambini e per educarli a come reagire di fronte ad un’emergenza.”

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