La giunta delibera la differenziata "spinta". Previsto un costo aggiuntivo di circa 115mila euro all'anno che si punta a compensare con i minori oneri di smaltimento
Dalla periferia al centro cittadino e a tutto il territorio atripaldese: la raccolta dei rifiuti attraverso il servizio “Porta a Porta” si estende a tutta la città. La decisione è stata approvata nella riunione di giunta del 2 dicembre ed il servizio sarà attivato a partire dal 1 gennaio del 2010. Si tratta di un cambiamento radicale delle abitudini atripaldesi in materia di “immondizia”. Il semplice atto di “gettare la spazzatura” diventerà una questione più personale ed un atto di maggiore responsabilità ed etica. Riconoscere, dividere, contare ed organizzarsi: questi i principi base del Porta a Porta. E poi, in più, la comodità di riporre tutto sotto casa. Riconoscere e dividere l’organico (residui di cucina, verdura, frutta etc.) dall’indifferenziata residua; carta e cartone dal multimateriale (plastica, lattine e ferrosi) e dal vetro; gli ingombranti dagli imballaggi: ogni materiale avrà i propri giorni di raccolta con una frequenza proporzionale all’accumulo. L’organico e l’indifferenziata saranno raccolte per tre giorni alla settimana in alternanza (un giorno per l’organico, un altro per l’indifferenziata e così via); gli altri materiali un giorno alla settimana, il vetro una volta ogni quindici giorni e i rifiuti ingombranti, con cadenza bisettimanale, previa prenotazione telefonica da effettuarsi presso la ditta concessionaria del servizio.
Il sistema di raccolta si basa su due elementi: gli automezzi necessari al trasporto presso gli impianti di recupero e l’utilizzo di cassonetti “raccoglitori” carrellati posti nei pressi dei condomini con un alto numero di unità abitative. Per le singole abitazioni invece, la raccolta sarà domiciliare. Ogni cassonetto, o campana nel caso del vetro, dovrà essere dotato dal comune di un cartello adesivo riportante il nome del rifiuto a cui è adibito ed il calendario di raccolta del materiale in questione. Inoltre, sempre ilComune, dovrà fornire ai cittadini, le biopattumiere per il rifiuti organici (sacchetti biodegradabili per contenere materiali biodegradabili). I cittadini dovranno riporre i rifiuti negli appositi cassonetti rispettando i giorni del calendario di raccolta e facendo attenzione alla differenziazione. Il servizio, oltre gli innumerevoli vantaggi a livello sociale ed ecologico, comporta però un aumento di spesa comunale di circa 115.000 euro annui e la raccolta sarà affidata al Cosmari Av1, di cui la città già si avvale per il normale servizio di raccolta. I maggiori costi, comunque, dovrebbero essere compensati da un minore avvio dei quantitativi di rifiuti presso il CDR e da un maggiore ricavo dei Contributi CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi è il consorzio privato senza fini di lucro, costituito dai produttori e utilizzatori di imballaggi con la finalità di perseguire gli obiettivi di recupero e riciclo dei materiali d'imballaggio). Sperando di dover dire addio a qualsiasi altra Emergenza Rifiuti, la cittadinanza è perciò invitata a prendere seriamente la questione per evitare uno spreco di soldi e soprattutto della salute ambientale.