La ricognizione ha portato alla luce un “buco” spaventoso. Il consigliere Landi: Cifre documentabili, sfido chiunque a contestarle. Intanto, la Corte dei Conti non molla e convoca il sindaco a Napoli
La situazione debitoria del Comune di Atripalda sfiora l’astronomica cifra di oltre 9 milioni di euro: è questo il risultato della ricognizione effettuata finora dal consigliere delegato al Bilancio, Mimmo Landi, con il supporto del responsabile dell’Ufficio economico-finanziario, Paolo De Giuseppe. Un risultato che va certamente aldilà di ogni più pessimistica previsione: «Vorrei precisare - esordisce il consigliere delegato - che non si tratta né di deficit, né di disavanzo: è semplicemente l’ammontare complessivo dei debiti del Comune ricavato sommando le fatture registrate e non ancora pagate dal 2009 al 31 maggio di quest’anno (5,6 milioni), gli arretrati con l’ex Consorzio di smaltimento rifiuti (650mila), con la Sidigas (700mila), con l’Enel (200mila), con la Banca della Campania (1,5 milioni) ed il risarcimento a cui il Comune è stato condannato in due recenti sentenze (circa 500mila euro) che saremo costretti a riconoscere come debiti fuori bilancio. Senza contare che ogni anno il Comune paga circa un milione di euro di rate sui mutui contratti nel passato e che molti creditori ancora non hanno emesso le fatture per lavori già effettuati per evitare di anticipare l’Iva. Non vogliamo spaventare nessuno, né procurarci alibi - sottolinea Landi -, ma solo restituire ai cittadini ed a noi stessi l’esatta dimensione del debito per ammettere che senza la bacchetta magica un importo del genere non potrà essere azzerato prima di molti anni e certamente non prima di un mandato consiliare. Il che da un lato impone una ancor più rigorosa programmazione economico-finanziaria per centrare nel medio-lungo periodo l’obiettivo del risanamento, ma dall’altro rischia di avere un forte impatto negativo a breve termine perché occorrono le risorse per far fronte agli impegni indifferibili senza la necessaria liquidità. Naturalmente si tratta di cifre documentabili e, quindi, difficilmente smentibili da chiunque e, per dare un’idea ancora più precisa, aggiungiamo che se, ad esempio, volessimo di colpo azzerare il debito complessivo ed estinguere i mutui per la quota capitale immaginando di vendere l’intero patrimonio disponibile del Comune, riusciremmo a farlo solo per metà». Insomma, non si può tecnicamente definire deficit o disavanzo (che, eventualmente, sarà evidenziato in sede di approvazione del Rendiconto 2011), ma i 9 e passa milioni di euro rappresentano pur sempre un “buco” nei conti del Comune che non fa presagire nulla di buono per il futuro. Tuttavia, accanto alle cifre in rosso è giusto citare le possibili entrate, ma sotto questo profilo in consigliere Landi è più cauto: «Mentre i debiti sono sostanzialmente certi perché documentabili, le entrate sono incerte perché non sappiamo se e quando riusciremo ad incassarle. Tutta l’attività di accertamento legata alla lotta all’evasione tributaria, per esempio, ha portato finora nelle casse del Comune solo l’1% di quanto previsto, un fenomeno che ci ha suggerito sia a spingere maggiormente sul versante della riscossione, verificando se esistono modalità più efficaci, sia, in sede di predisposizione di bilancio di previsione 2012, ad essere molto prudenti con la stima delle entrate e, se vogliamo, anche a preferire, insieme ad altre ragioni, di aumentare l’addizionale Irpef anziché le aliquote Imu proprio perché in molti casi è trattenuta alla fonte dai sostituti d’imposta».
E, in tema di Bilancio di previsione 2012, ormai ci siamo quasi. Il termine per l’approvazione è stato prorogato al 31 agosto, tuttavia è alquanto probabile che lo strumento di programmazione economico-finanziaria sarà licenziato dall’Aula prima della fine di luglio avendo la maggioranza già quadrato il cerchio e assunto le decisioni più importanti, come quella, appunto, dell’aumento dell’addizionale Irpef dallo 0,5% allo 0,8%: «La settimana prossima - anticipa il consigliere - la bozza di bilancio sarà presentata alla conferenza dei capigruppo e approvata dalla giunta (ancora non è chiaro con quale ordine, ndr.) avviando l’iter della sua approvazione che avverrà in Consiglio presumibilmente entro la fine di luglio. Naturalmente una delle scelte più dolorose è stata senz’altro dover aumentare l’addizionale Irpef di tre punti permillesimali che porterà nelle casse del Comune circa 300mila euro in più. La decisione è scaturita da una serie di considerazioni: intanto, l’Irpef, a differenza dell’Imu, è un’imposta equa perché colpisce la capacità contributiva e non il patrimonio; non ha un grosso impatto perché, per esempio, su un reddito di 20mila euro all’anno incide per 60 euro; è meno soggetta ad evasione perché è esigibile quasi sempre alla fonte; è strutturale e non provvisoria se non addirittura incostituzionale come l’Imu e, infine, pur lasciando inalterate le aliquote ordinarie, abbiamo verificato che l’Imu dovrebbe fruttare circa 250mila euro in più rispetto all’Ici trasferita dallo Stato. Naturalmente il nostro impegno nella predisposizione del Bilancio di previsione non si è limitato ad aumentare le tasse, ma a rivedere tutta una serie di voci, sia in entrata che in uscita, seppure limitatamente ad un periodo di 5-6 mesi visto che ormai già siamo alla fine di giugno. Sul versante delle entrate, per esempio, insieme ad un atteggiamento più prudente nelle previsioni, abbiamo previsto di razionalizzare il servizio di igiene urbana sia con l’introduzione ad ottobre del “porta a porta”, sia della gestione municipalizzata del servizio di spazzamento. Le due misure, pensiamo, comporteranno certamente una riduzione complessiva della spesa e una maggiore qualità del servizio. Poi pensiamo di poter risparmiare circa 600mila euro all’anno di energia elettrica autorizzando ditte specializzate ad installare pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici pubblici. Inoltre, puntiamo ad una reale valorizzazione del patrimonio pubblico aggiornando le tariffe ferme al 1994 e prestando molta attenzione, come è già accaduto per “Shopping in pizza”, ai criteri di concessione degli spazi e delle strutture comunali. E, infine, anche i servizi a domanda individuale, come la mensa scolastica, saranno offerti con un metodo diverso che non prevede più l’abbonamento mensile, ma il ticket pasto. In questa fase, come si noterà, non siamo ancora intervenuti sulle alienazioni, cioè non immaginiamo per il momento di mettere in vendita proprietà comunali perché già sappiamo di doverlo fare quando sarà riconosciuta come debito fuori bilancio la somma complessiva di circa 500mila euro che il Comune potrebbe essere chiamato a pagare in ragione di due recenti sentenze di tribunale. Sul versante delle spese, invece, possiamo assicurare i cittadini che saremo molto attenti ad intervenire sugli sprechi e non sui servizi».
Intanto, però, trapela anche che la Corte dei Conti non molla la presa sul Comune. Il sindaco Spagnuolo, il revisore dei conti Volino e la segretaria generale Curto, infatti, sono stati convocati a Napoli per il prossimo 11 luglio perché le spiegazioni fornite rispetto ai rilievi sollevati lo scorso mese di aprile in relazione al bilancio 2010 non sono state ritenute convincenti. In particolare, nel mirino dei magistrati napoletani c’è sempre il deficit “occulto” di circa 500mila euro, il continuo ricorso alle anticipazioni di cassa da parte della Tesoreria e la “supervalutazione” del patrimonio comunale. E, in più, sembrerebbe anche che l’organo di controllo regionale abbia chiesto una bozza del Rendiconto 2011, ancora non approvato dal Consiglio, per “dettare” agli amministratori comunali le modalità corrette per la sua impostazione. Insomma, la sensazione è che la partita sui conti del Comune è ancora tutta da giocare e che le sorprese potrebbero non essere affatto finite.
Commenti
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In questi 2 mesi inutilmente trascorsi, i cittadini responsabili, tra i quali ci sono anch'io, si aspettavano un piano di gestione, una serie di iniziative anche drastiche per segnare il cambiamento.
Aspettavamo un piano per la riduzione del 40% del costo dei rifiuti, aspettavamo un piano per l'alienazione dei beni, un piano per la gestione dei parcheggi con i parcometri, un piano per la gestione delle strutture pubbliche (villa comunale, parco acacie, centro aprea ecc).
Ci aspettiamo un piano per amministrare questa città.
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