La pronuncia dei magistrati è inequivocabile: “Gravi irregolarità, comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria e persistenza di una grave difficoltà finanziaria”. L’ente è tenuto, ogni tre mesi, a comunicare i correttivi adottati per risanare le casse
I chiarimenti forniti dal Comune di Atripalda sullo stato di salute dei conti comunali non hanno affatto convinto i magistrati della Corte dei Conti di Napoli. E chissà se il sindaco Spagnuolo, leggendo l’ultima pronuncia, non si sarà già pentito di aver riconfermato fiducia alla struttura economico-finanziaria di Palazzo di città: il Comune di Atripalda, infatti, è praticamente finito sotto “amministrazione controllata” per le “gravi irregolarità rilevate, i comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria e la persistenza negli esercizi 2009 e 2010 di una grave difficoltà finanziaria”.
E meno male che, dopo l’incontro con i magistrati napoletani dell’11 luglio scorso, era filtrato ottimismo…
In sostanza, ciò che la pronuncia della Corte dei Conti mette inesorabilmente in evidenza, è che il risanamento economico del Comune non è affatto avvenuto e, quindi, chi se ne attribuiva i meriti, politicamente e amministrativamente, mentiva, che i bilanci comunali, quantomeno negli ultimi tre anni, sono stati scritti (e certificati)… in maniera quantomeno discutibile e che servono soldi veri, e non frutto di alchimie contabili (eventualmente recuperabili attraverso la vendita del Centro servizi) per coprire i debiti pregressi.
L’organo di controllo regionale, dopo essersi pronunciato già tre volte sui conti comunali negli ultimi tre anni (2009, 2010 e 2011) e dopo aver invitato “l’Amministrazione comunale ad attivarsi in merito agli altri aspetti critici rilevati, per correggere le situazioni che indirizzano l’ente verso condizioni di difficoltà strutturale e ad adottare le idonee misure correttive negli esercizi finanziari successivi utili a prevenire qualsiasi compromissione degli equilibri di bilancio”, stavolta ci va giù duro e conclude la propria pronuncia segnalando che “l’amministrazione comunale è tenuta a comunicare tempestivamente, con Relazione trimestrale, le misure correttive adottate a questa Sezione per l’esercizio del potere-dovere di vigilanza”.
In sostanza, il Comune di Atripalda, di fatto, è diventato un ente ad “amministrazione controllata”, nel senso che ogni tre mesi (e non più ogni anno), dovrà dar conto ai magistrati napoletani delle misure correttive adottate per risanare il bilancio.
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