Il consigliere delegato al bilancio: I sacrifici che chiediamo ai cittadini saranno presto ripagati da una forte azione di risanamento
Consigliere, perché avete deciso di aumentare l’Imu?
Il Comune di Atripalda ha una pesante situazione debitoria pregressa, basti pensare che di qui a poco approveremo il Rendiconto 2011 con un disavanzo di 3,7 milioni di euro, che immaginiamo di ripianare soprattutto attraverso la vendita di una serie di immobili comunali. Ma non basterà, anche perché, intanto, sono spuntati fuori altri 463mila euro di debiti fuori bilancio, cioè non previsti, relativi ad una sentenza esecutiva di risarcimento. A conti fatti occorrono almeno altri 600mila euro e non avevamo altre strade se non quella dell’aumento delle aliquote Imu. E il Comune di Atripalda non è l’unico che in questi giorni si è trovato costretto ad intervenire sull’Imu.
E come mai non avete diversificato le aliquote Imu in base alle categorie catastali come hanno fatto altri comuni?
Perché non siamo in grado, adesso, di verificare la correttezza delle dichiarazioni. Ma ci attrezzeremo e non è detto che non possa accedere in futuro.
Ce la farete?
Per ripianare il disavanzo abbiamo predisposto un piano di rientro triennale che attraverso le alienazioni, il gettito Imu, i risparmi sulle spese ed il recupero delle somme non riscosse dovrebbe portarci fuori da questa situazione. Per quest’anno bastano i 600mila euro che arriveranno dall’aumento dell’Imu, i correttivi che abbiamo in animo porteranno altre entrate. I cantieri aperti sono tanti, se avessimo avuto un’idea chiara dal primo giorno saremmo intervenuti prima, ma non è stato così.
Come mai si è arrivati a questo punto?
Molte cose non hanno funzionato, soprattutto sul versante della riscossione dei tributi e dei canoni, ma abbiamo intenzione di migliorare notevolmente l’organizzazione della macchina amministrativa intervenendo, dove serve, sul personale dipendente ed esternalizzando, se necessario, alcuni servizi.
Ma i conti del Comune chi li deve seguire: il personale o gli amministratori?
I conti non li devono portare gli amministratori, ma è stato necessario fare anche questo. Credo, però, che qualche provvedimento sarà preso rispetto alle responsabilità. E da gennaio ci sarà una procedura che metterà in collegamento tutti i settori del Comune per sopperire alla carenza di personale.
Per ora, però, pagheranno i cittadini…
Il sacrificio che chiediamo ai contribuenti è in funzione di un’azione amministrativa forte che presto comincerà a dare i suoi frutti e non è fine a sé stesso perché ci consentirà di far fronte alla situazione ereditata e di avviare concretamente l’opera di risanamento. Sono convinto che i cittadini che ci hanno dato fiducia saranno ripagati dalle azioni che metteremo in campo nei prossimi mesi. Faremo di tutto per incassare il dovuto, soprattutto nei confronti delle aziende morose. Per ora abbiamo la necessità di fare cassa subito, poi ci saranno una serie di interventi consequenziali che ci caratterizzeranno per discontinuità e rinnovamento, con una forte azione di recupero nei confronti di chi non paga.
Può fare qualche esempio?
Si comincerà senz’altro da una maggiore efficienza nella riscossione ordinaria: non è pensabile, per esempio, che le bollette Tarsu vengano inviate ad aprile o, addirittura, la Tarsug a settembre. Oppure che gli avvisi di pagamento vengano inviati ad un indirizzo sbagliato. Le sanzioni al codice della strada, poi, spesso risultano inutili perché nell’80% dei casi soccombiamo in sede di contenzioso. A tal proposito abbiamo stipulato una convenzione attraverso la quale i Vigili urbani saranno dotati di un palmare e le contravvenzioni saranno notificate direttamente da Poste Italiane.
Non più tardi di tre mesi fa, però, dopo aver alzato al massimo l’addizionale Irpef, vi eravate impegnati a non aumentare l’Imu: cos’è cambiato?
L’intervento sull’Irpef era legato essenzialmente a compensare i minori trasferimenti erariali. Col passare dei mesi, però, abbiamo cominciato ad avere sempre più consapevolezza della gravità della situazione, anche alla luce della sentenza della Corte dei Conti. In altre parole, la situazione è più grave del previsto soprattutto perché parecchi crediti che ritenevamo di avere in realtà non esistevano, li abbiamo cancellati perché di dubbia esigibilità. Disavanzo, debiti e deficit strutturale di cassa sono tre cose diverse e faccio fatica ad immaginare che possa esserci chi, come qualche esponente dell’opposizione come Del Mauro o Strumolo, aldilà della strumentalizzazione politica, non sappia la differenza.
Commenti
Grazie a te Mimmo.......... .....in campagna elettorale e anche dopo era il contrario,ma che fà.
Risulta a verità che vi sono grossi utenti che hanno evaso sia la TARSU che l ' ex ICI ? Se è vero è lecito sapere chi sono e cosa si sta facendo per il recupero del credito?
Alberto Alvino