Iniziate le operazioni di sgombero. Accertamento in atto per il reato di edificazione abusiva
Dopo più di due anni di tentativi andati a vuoto, sono iniziate questa mattina (lunedì, ndr.) le procedure di sgombero coatto del fabbro Michele Ventola dal box artigianale di via San Lorenzo. Gli uomini del comando di Polizia municipale guidati dal brigadiere Sabino Parziale, insieme a Sabino Imparato dell’Ufficio Patrimonio e Vincenzo Caronia dell’Ufficio tecnico hanno dato esecuzione all’ordinanza firmata la scorsa settimana dal sindaco Laurenzano.
Sul posto, oltre ad alcuni operai della Irpinia Recuperi, chiamati ad occuparsi dello smaltimento del materiale eventualmente inutilizzabile, anche il comandante della stazione dei Carabinieri di Atripalda, Costantino Cucciniello ed i mezzi della Misericordia e della Protezione civile, pronti ad intervenire se le circostanze lo avessero richiesto. Il fabbro, tuttavia, dopo un iniziale tentativo di resistenza, ma senza opporsi con determinazione come nel 2008, ha iniziato, con il suo trattore, le operazioni di trasloco degli attrezzi custoditi nel box.
L’artigiano ha chiesto, ed ottenuto, di completare le procedure entro 48 ore, dopodiché l’Ufficio tecnico darà il via alle operazioni di abbattimento della serie di prefabbricati, ormai fatiscenti, che dal dopoterremoto ospitavano una decina di attività artigianali. L’area, successivamente, dovrebbe essere venduta all’asta per un importo base di 85mila euro.
Il fabbro, inoltre, ha anche chiesto al sindaco una transazione economica per i 25mila euro di fitti arretrati che deve al Comune proponendo il versamento immediato di una somma pari a 15mila euro.
Per l’artigiano, tuttavia, i problemi non sembrano essere finiti dal momento che lo scorso sabato i Vigili urbani gli hanno notificato un provvedimento di immediata sospensione dei lavori di realizzazione di un capannone artigianale adiacente alla propria abitazione, sita sempre in via San Lorenzo. Il suolo, oltre ad essere vincolato dalla Sovrintendenza, secondo il Piano regolatore vigente non può ospitare attività produttive, ma saranno gli accertamenti in atto da parte dell’Ufficio tecnico a dire l’ultima parola ed a dare corso alla denuncia penale per il reato di edificazione abusiva.
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