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Acquisto Centro servizi, i tempi si allungano: la Xenus ancora non ha i soldi

I fondi ministeriali che servono alla casa farmaceutica per acquistare l'immobile non sono ancora arrivati. La trattativa è slittata di un mese

I rappresentanti della Xenus sono tornati in città a chiedere altro tempo

La vendita dell’ex centro per le piccole e medie imprese o “Centro Servizi” sta assumendo sempre più i tratti di una interminabile telenovela. Dopo tentativi di alienazione del “gigante”, andati miseramente falliti in epoca Laurenzano, sembrava che l’abbassamento del prezzo base d’asta (portato a 2 milioni 650mila euro) avesse attratto abbastanza investitori da dare per certa la vendita. Gli interessati, poi, sono drasticamente diminuiti fino a diventare uno solo, la Xenus, casa farmaceutica pronta a offrire quanto richiesto per riempire i grandi spazi del Centro Servizi con un laboratorio per la creazione di anticorpi. Durante l’asta, infatti, i vertici della casa farmaceutica, rappresentati dal direttore generale Michele Pitaro, inviarono una dichiarazione ufficiale d’interesse al Comune, assicurando la propria intenzione di acquisire l’immobile quanto prima. Un paio d’incontri semi ufficiali avuti proprio tra Pitaro e l’amministrazione avevano lasciato intendere che la trattativa (che trattativa non è poiché, per legge, sarebbe impossibile per la Xenus offrire meno della base d’asta) fosse in dirittura d’arrivo. Tutto fatto, dunque? Sembrava di sì, o meglio, sembrava che i tempi per la definizione dell’accordo potessero essere molto brevi e che, all’inizio del 2013 le operazioni potessero prendere forma e concretizzarsi senza ulteriori indugi. L’indugio, però, si è prontamente palesato sottoforma di una clausola riportata dalla Xenus riguardo all’acquisto dell’immobile atripaldese: la concessione da parte del Ministero dello Sviluppo di una importante somma di denaro nell’ambito di un preciso progetto al quale la casa farmaceutica ha partecipato con successo. Tradotto: senza i fondi nazionali non si “cantano messe”. Tradotto ancora: c’è da aspettare tempi burocratici molto più lunghi di quelli previsti, con tutto ciò che comporta questo slittamento. I rapporti tra le parti restano ben saldi, ovviamente, ma la data in cui il Centro servizi cambierà proprietario pare essere ancora lontana. Tutto ciò corroborato dal fatto che la Xenus ha chiesto di “congelare” l’affare per almeno 30 giorni, attraverso una richiesta ufficiale inviata al Comune. A quando la ripresa delle trattative? Dal 20 febbraio il termine è stato prorogato al 22 marzo. Un mese basterà o i tempi biblici della burocrazia italiana dilateranno ulteriormente l’attesa?

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Commenti  

 
#1 nando 2013-02-22 19:21
questa e l italia