L’azienda farmaceutica interessata all’immobile non ha ricevuto ancora i fondi ministeriali ed ha invitato il Comune ad attendere ancora
Ancora trenta giorni. Ancora una proroga. Ancora attesa. La Xenus srl, azienda farmaceutica romana interessata all’acquisto del Centro Servizi di via San Lorenzo, ha inviato al Comune una nuova comunicazione nella quale ha richiesto altro tempo per formulare la propria offerta economica. Insomma, la vicenda ha assunto i connotati di quelle infinite telenovele che non raggiungono mai il “dunque” e che tengono tutti i fan con il fiato sospeso. Il pericolo, però, è che questa attesa possa essere vana, soprattutto tenendo conto dei tempi che vanno sempre più dilatandosi. Certo, il fatto che la Xenus abbia intenzione di rilevare l’immobile dopo aver incassato un cospicuo finanziamento ministeriale, lascia aperto più di uno spiraglio, considerati i tempi biblici della burocrazia italiana, ma non può far altro che allungare il periodo di sofferenza di un ente sull’orlo del collasso economico. Già, perché la vendita del Centro Servizi porterebbe nelle casse del Comune 2.650.000 euro, denaro fresco e assolutamente necessario per evitare il dissesto e, soprattutto, perché l’alienazione dell’immobile è stata presentata dal Comune stesso come “fondamentale” per tenere a posto i conti. Sia nella prima che nella seconda relazione trimestrale inviata alla Corte dei Conti, infatti, si pone tale alienazione al centro del discorso del recupero economico dell’ente nonché come un dato di fatto, come una trattativa in via di chiusura. Le ultime notizie, però, come detto, lasciano immaginare tempi ben più lunghi, con tutto ciò che questo vuol dire. E la mancata vendita del Centro Pmi non sarebbe l’unica questione ancora sospesa e che, invece, il Comune ha dato per chiusa. Continuando a spulciare le relazioni trimestrali inviate all’organo di controllo ministeriale, è facile rilevare un’altra anomalia: l’ex scuola elementare di San Gregorio è stata data già per venduta, “a copertura parziale del debito dell’ente nei confronti di un fornitore”. Questa dicitura e questa tipologia di alienazione, però, paiono essere stati accantonati da tempo. La settimana scorsa, infatti, è stato pubblicato il bando per la vendita dell’immobile ad un prezzo base di 94.150,35 euro, lasciando dedurre che la trattativa precedente sia saltata. Insomma, mentre il Comune tenta di vendere per l’ennesima volta la scuola rurale (l’asta è andata deserta già cinque volte), sarà costretto ad aspettare un altro mese per capire il futuro del Centro Servizi. Un’attesa che, però, sta incominciando a sapere di speranza.