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Centro servizi invenduto, l’impatto sul bilancio comunale

Entro il 30 giugno bisogna approvare il Previsionale 2013 con un “buco” da 2,6 milioni di euro nel piano di alienazione

Il centro servizi di via San Lorenzo

Ci sono due modi per vedere un bicchiere riempito per metà: mezzo pieno o mezzo vuoto. E ci sono due modi anche per valutare l’impatto sul bilancio comunale del fallimento della trattativa di cessione del Centro servizi alla Xenus. In teoria, se volessimo appassionarci alla telenovela in atto da quasi dieci mesi, dovremmo aspettare i titoli di coda per tirare le somme, ovvero capire prima se ed in che modo è possibile vendere il Centro servizi a fette come chiede oggi l’azienda farmaceutica romana. Tuttavia, fra una settimana la giunta comunale è chiamata ad approvare la bozza di bilancio previsionale 2013 (sempre se il termine del 30 giugno per l’approvazione definitiva da parte del Consiglio non verrà rinviato dal governo a dopo l’estate - come chiede l’Anci - per ragioni legate all’incertezza sull’Imu e, quindi, sui trasferimenti statali), bozza nella quale dovrà essere chiaramente indicato se il Centro servizi è ancora in vendita, a quale somma e con quali prospettive di successo (da indicare soprattutto alla Corte dei Conti) visto che per sette volte è rimasto invenduto all’asta e che la trattativa privata è fallita.

La giunta, cioè, è di fronte ad un bivio: puntare tutto ancora sul Centro servizi, conservandolo nel piano di alienazione degli immobili comunali finalizzato al risanamento del disavanzo di gestione pari a 3,6 milioni di euro oppure arrendersi ed ammettere che non c’è nulla da fare (escludendo l’ipotesi di sostituire il Centro servizi con altri beni di pari importo perché se c’erano, sarebbero già stati inseriti prima).

Da questo punto di vista il bicchiere sembra davvero mezzo vuoto perché nessuno sarebbe disposto a credere (men che meno i magistrati contabili) che il Centro servizi, tutto intero e per 2.650.000 euro, possa ancora trovare un acquirente entro la fine dell’anno. E così il dissesto sembrerebbe davvero dietro l’angolo, un dissesto che forse la giunta Spagnuolo oggi riuscirebbe ancora ad attribuire alla giunta Laurenzano visto che il bilancio previsionale 2013 è in realtà il primo vero atto di programmazione politico-economica dell’attuale amministrazione mentre finora si è fatto i conti con quello che c’era.

Se pensiamo, però, che la Xenus, in realtà, non ha mollato e che, anzi, ha ribadito l’interesse per il Centro servizi, offrendosi di acquistarlo un po’ alla volta perché ha solo bisogno di più tempo per trovare le risorse necessarie, potremmo anche arrivare a vedere il bicchiere mezzo pieno, cioè immaginare che tenendo duro ancora forse ce la si può fare.

Il bicchiere è lì, davanti alla giunta...

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Commenti  

 
#3 Vitantonio 2013-06-11 09:42
Se si pensa di poter amministrare vendendo patrimoni comunali e quindi di tutti i cittadini di Atripalda, come si è fatto finora e per fortuna si è salvato il Centro Servizi, che giudizio si può dare a questa amministrazione .? Fate invece vedere cosa sapete fare con le vostre forze. De Luca, De Luca, De Luca. Quello si che è un Sindaco di serie A e non di serie pulcini.
 
 
#2 lucio 2013-06-06 14:26
ma mi spiegate perché da un anno l AMMINISTRAZIONE NON INDAGA SULLA XNENUS , BASTA ANDARE SU INTERNET .ADESSO VOGLIONO COMPRARLO A PEZZI E SEMAI PRIMA IL PIANO CENTRALE ............... ............... . cosi chi lo compra il restante............... ............... .
 
 
#1 barbarella 2013-06-03 18:38
Adesso che le scarpe vanno strette si cerca il colpevole e attribuire ad altri le colpe che sono anche di chi era all'opposizione e sapeva cosa si sarebbe trovato al Comune.