L’ex Vigile urbano e l’ex Responsabile dell’Ufficio Tributi hanno chiesto gli arretrati: in due vanterebbero 15mila euro. A giorni atteso anche il ricorso dell’ex Vigile, Caronia
Il dipendente Walter Iannaccone e l’ex Vigile urbano Luigi Oliva battono cassa e chiedono, complessivamente, circa 15mila euro al Comune di Atripalda per emolumenti arretrati. Due storie e due ricorsi distinti fra loro, notificati al Comune nello stesso giorno, il 24 settembre scorso, a cui la giunta comunale ha deciso di opporsi. E il sindaco ha già nominato il legale che rappresenterà l’Ente, l’avvocato Angela Serino del foro di Avellino. A giorni, poi, è attesa anche la notifica del ricorso presentato da un altro ex Vigile, Francesco Caronia.
Walter Iannaccone, categoria B6, ha presentato ricorso dinanzi al Tribunale di Avellino (Sezione Lavoro) per ottenere il pagamento di 12mila euro, oltre interessi e rivalutazione monetaria, per differenze retributive tra la categoria di appartenenza e le mansioni svolte sin dal 2001. In altre parole, secondo il dipendente, per oltre dodici anni, periodo in cui si sono avvicendati quattro sindaci (Capaldo, Rega, Laurenzano e Spagnuolo), due segretari generali (Fraire e Curto) e due capufficio (Musto e De Giuseppe), è stato chiamato ad assumersi responsabilità superiori a quelle che prevedeva il proprio contratto di lavoro. E oggi, Iannaccone, aldilà degli interessi e della rivalutazione, quantifica in circa mille euro all’anno la cifra che grosso modo avrebbe dovuto trovarsi in più in busta paga per le mansioni che ha svolto, prevalentemente all’Ufficio Tributi.
Diverso, invece, è il caso dell’ex Vigile urbano Luigi Oliva, collocato a riposo d’ufficio, cioè senza che ne facesse richiesta, un anno fa, al compimento del 65° anno d’età. L’ex agente, categoria C3, ha presentato ricorso dinanzi al Tribunale di Avellino (Sezione Lavoro) per ottenere il pagamento di circa 3mila euro, oltre al risarcimento del danno non patrimoniale dovuto al demansionamento eventualmente subìto, per illegittima esclusione dai turni di reperibilità e illegittima decurtazione dell’indennità di vigilanza. In altre parole, per un periodo di tempo non precisato (dovrebbe trattarsi più o meno di un anno), Oliva non si è più visto riconoscere in busta paga né l’indennità di reperibilità, né quella di vigilanza. In questo caso, però, non solo il Comune si è opposto al ricorso, ma è addirittura passato al contrattacco perché, tramite il proprio legale, tenterà il recupero di eventuali compensi indebitamente percepiti a titolo di indennità di reperibilità e di vigilanza in quasi quarant’anni di servizio. I problemi di Oliva, fra l’altro, sono cominciati nel 2010, quando ha presentato ricorso, tramite lo studio dell’avvocato Paolo Spagnuolo, per la nomina a vicecomandante del maresciallo Sabino Picone.
Commenti
TU SEI QUELLO CHE SA TUTTO DI CARONIA, QUINDI PENSO CHE SEI UNO DEI NOSTRI? O NO? SE SEI QUELLO CHE PENSO IO PORTI PURE FORTUNA.
FORSE NON SAI ( PERCHE' NON SEI ALL'ALTEZZA DELLA SITUAZIONE ) CHE AL 65° ANNO DI ETA' SI VA IN PENSIONE D'UFFICIO OBBLIGATORIAMEN TE, ALMENO NEL MIO CASO.
MA CHE MESTIERE FAI???
TI RODE IL FEGATO VERO? LA PROSSIMA VOLTA METTI PURE IL COGNOME CHE FAI PIU' BELLA FIGURA.
( la sibilla, armando ), Ci VUOLE DI CORAGGIO, VERO???????
NON E' CERTO A LEI CHE DEVO FARE NOME E COGNOME.
GLI ADDETTI AI LAVORI SONO ALTRI. LEI STIA TRANQUILLA CHE SE CI SARANNO NOVITA' LE VERRA' A SAPERE. DORMI SOGNI TRANQUILLI.