Il bilancio è stato chiuso grazie alla proposta di acquisto del Centro servizi pervenuta dall'Asl. Intanto, si discute anche di urbanistica
La giunta comunale ha approvato la bozza di bilancio di previsione 2013. Con un colpo di reni, l’esecutivo guidato da Paolo Spagnuolo pare sia riuscito a trovare un modo per pareggiare i conti nonostante all’appello mancassero sempre le risorse necessarie. I dettagli della manovra ancora non si conoscono, tuttavia da ciò che trapela sembra che la proposta di acquisto del Centro servizi formalizzata dall’Asl attraverso una nota scritta il 6 novembre scorso (a cui è seguito un sopralluogo la settimana successiva) sia stata ritenuta sufficiente per inserire fra le uscite i 2,6 milioni di euro del Centro servizi nonostante la trattativa con la Xenus fosse stata ufficialmente chiusa. Insomma, la Xenus e l’Asl si sono passati il testimone, salvando per un paio d’anni il bilancio del Comune, spaventosamente vicino al dissesto. Sul versante dei tributi, invece, pare che la Tares sia stata nuovamente cancellata per lasciar posto alla vecchia Tarsu (più l’aggiunta della quota statale di 30 centesimi al mq.) riparametrata sulla base dei nuovi costi del servizio. La seduta di Consiglio comunale in cui si dovrebbe discutere di bilancio e tasse si svolgerà giovedì 28 novembre, il che costringerà un po’ tutti a fare in un mese ciò che non è stato possibile fare in undici perché la spesa era vincolata ad un dodicesimo.
Accanto al tema di bilancio, tuttavia si registra una certa attenzione per il cosiddetto “Decreto sviluppo”, ovvero uno strumento legislativo che offre notevoli possibilità di intervento anche in campo urbanistico. Ed, infatti, pare che all’Ufficio tecnico vi siano notevoli diversità di vedute rispetto alle interpretazioni, estensive o riduttive, della norma. Alcuni grossi gruppi imprenditoriali pare si siano già fatti avanti per capire se e come realizzare, spostare, sommare, sottrarre cubatura edilizia. Vecchi palazzi stanno per essere “smontati” e rimontati altrove, alcuni capannoni potrebbero cambiare destinazione urbanistica e così via. Argomenti molto delicati ed importanti che non sempre hanno trovato tutto dalla stessa parte finora e molti dei quali poterebbero anche finire nel prossimo Consiglio comunale perché si configurerebbero delle vere e proprie varianti al Piano regolatore. Ipotesi, però, che non a tutti piace molto perché significherebbe portare allo a scoperto situazioni che da mesi stazionano negli uffici comunali e che hanno contribuito ad alzare il livello della tensione fra amministratori e dipendenti.