L’azienda farmaceutica romana ha formalizzato una proposta di acquisto, ma chiede garanzie. Il delegato Landi: Si vende così com’è
Colpo di scena nella lunga trattativa di vendita del Centro servizi: mentre tutto faceva pensare che oramai fosse rimasta solo l’Asl Av2 interessata ad acquistare l’immobile di via San Lorenzo, è tornata prepotentemente a farsi avanti la Xenus, l’azienda farmaceutica romana. La società di Michele Pitaro, infatti, dopo alcuni mesi di apparente disinteresse, sul finire dello scorso anno ha fatto pervenire inaspettatamente una formale proposta di acquisto del Centro servizi. La società romana si è dichiarata pronta a versare nelle casse comunali i 2.650.000 euro del prezzo dell’immobile in tre soluzioni: 650.000 euro all’atto del contratto, 500.000 euro dopo un anno e 1.500.000 euro dopo due anni. Prima di procedere all’acquisto, però, la Xenus ha chiesto una serie di certificati (agibilità, conformità e così via), la possibilità di incrementare la volumetria del 20%, l’uso esclusivo del parcheggio antistante il complesso e la rimozione del mercato settimanale, più o meno le stesse richieste avanzate dall’Asl Av2 e rimaste inevase, al punto da bloccare di fatto la trattativa con l’Azienda sanitaria. Il manager Sergio Florio, infatti, a quanto pare è ancora in attesa di una formale risposta del sindaco Spagnuolo alla manifestazione di interesse all’acquisto del Centro servizi avanzata nel novembre scorso. A questo punto, perciò, sembra essersi quasi aperta una “gara” fra la Xenus e l’Asl Av2, tuttavia le condizioni che entrambi i potenziali acquirenti pongono sono destinate a restare insoddisfatte. Il consigliere delegato alle finanze, Mimmo Landi, spiega qual è la linea dell’Amministrazione comunale: «Abbiamo già fatto sapere alla Xenus, e faremo altrettanto con l’Asl Av2, che le condizioni per l’alienazione non possono che essere quelle previste nel bando di vendita iniziale e cioè nello stato di fatto e di diritto in cui si trova: non possiamo né derogare, né evidentemente accollarci i costi necessari ad ottemperare alle richieste avanzate. L’immobile viene ceduto così com’è, al miglior offerente, ovviamente non senza aver valutato le eventuali ricadute: da una parte c’è la Xenus che offre un progetto interessante, che garantisce nuovi posti di lavoro e che alimenterà un indotto; dall’altra c’è l’Asl che entro la fine dell’anno lascerà i locali di via Manfredi col rischio di allontanarsi da Atripalda. La decisione da prendere non sarà facile se entrambi i potenziali acquirenti confermeranno l’intenzione di acquistare l’immobile così com’è».
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