La giunta si costituisce, ma il sindaco non nomina l’avvocato e l’azienda agroalimentare ottiene il rinvio del ripristino dello stato dei luoghi “ordinato” dall’Ufficio tecnico

Il “contenzioso” che si è aperto da qualche tempo fra gli uffici comunali, e segnatamente quelli tecnici, ed i vertici politici dell’Amministrazione comunale ha conosciuto nei giorni scorsi un nuovo punto di crisi. Dopo le lamentale pubbliche e private del vicesindaco Tuccia, arrivato a chiedere al sindaco Spagnuolo l’azzeramento di tutti i capisettore e l’assunzione, a parità di costo, di due dirigenti esterni, dopo un utilizzo alquanto disinvolto di “bastone e carota” da parte del primo cittadino che prima attacca i dipendenti e poi li ringrazia anche per quello che non fanno, dopo le divergenze nate in seno alla maggioranza per come la vicenda dei dipendenti è stata finora gestita, la scorsa settimana si è verificato un episodio alquanto singolare se non addirittura inedito: il sindaco Spagnuolo avrebbe dimenticato di nominare il legale del Comune dopo che la giunta aveva deciso di resistere nel giudizio promosso dalla società Ingino Spa per l’annullamento delle ordinanze con le quali il responsabile del settore lavori pubblici, l’ing. Silvestro Aquino, annullava tre precedenti permessi di costruzione concessi in sanatoria nel 2012. E, di conseguenza, nell’udienza che si è svolta davanti al TAR di Salerno lo scorso 30 gennaio, l'azienda di lavorazione di frutta e verdura ha ottenuto agevolmente la sospensione dell’ordinanza anche perché nessuno è andato a sostenere le tesi dell’Amministrazione comunale, ovvero degli uffici competenti, esposti al contenzioso. Eppure la giunta, non più tardi del 9 gennaio scorso, a tutela degli interessi del Comune, aveva ritenuto di dover resistere nel giudizio promosso dalla Ingino Spa. Una singolarità che, naturalmente, non è passata inosservata negli uffici tecnici e giudicata assai negativamente, soprattutto dopo il braccio di ferro che ha visti contrapposti il sindaco Spagnuolo e l’ingegnere capo sulla vicenda della sicurezza dell’alberone montato in Piazza durante il periodo natalizio.

La vicenda Ingino, comunque, arriva da lontano, da quando la società prima sembrava interessata a trasformare i vecchi capannoni Gasparini in appartamenti, dopodiché ci sono stati i controlli dei carabinieri che hanno portato al sequestro di alcuni impianti, poi quelli dei Vigili Urbani che sia nel maggio che nell’ottobre dello scorso, rilevando una serie di opere abusive e di difformità urbanistiche, hanno fatto scattare le ordinanze di ripristino dello stato dei luoghi bloccate dal TAR di Salerno.