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Centro servizi, trattativa di vendita a buon punto

Se la Xenus presenterà una polizza fideiussoria di 2 milioni di euro, la cessione della struttura può dirsi realizzata. Ma l’opposizione di centrodestra chiede al sindaco di discuterne prima in Consiglio comunale perché gli aspetti da chiarire non sono pochi

La trattativa è durata un anno e mezzo

Mentre l’Asl si è definitivamente ritirata dalla trattativa, la vendita del Centro servizi alla Xenus srl, a quanto pare, può considerarsi pressoché realizzata. Dopo l’incontro di giovedì scorso presso lo studio avellinese del notaio Fabrizio Pesiri dalle stanze di palazzo di città trapela un certo ottimismo. A rappresentare il Comune c’erano la segretaria Curto, i capisettore Aquino e De Giuseppe ed il consigliere delegato alle Finanze Landi, per l’azienda farmaceutica romana l’arch. Speranza. La trattativa non si presenta semplice, ma quando la volontà di acquistare e quella di vendere si incrociano nessun ostacolo diventa insormontabile.

La Xenus, che il 17 febbraio scorso, ha formalizzato la proposta di acquisto, confermando di voler versare € 663.960 al momento del rogito notarile acquistando, praticamente, il piano terra e l’area esterna; € 500.000 entro dodici mesi ed € 1.487.040 entro ventiquattro mesi acquistando il resto della struttura, nel frattempo suddivisa in due lotti. Il Comune non avrebbe alcuna difficoltà ad accettare la dilazione del pagamento perché non pregiudica gli equilibri di bilancio, tuttavia il Regolamento per le alienazioni del patrimonio immobiliare comunale impone che l’acconto deve essere almeno pari al 40% dell’importo stabilito (nel caso del Centro servizi almeno € 1.060.000) e che la restante parte deve essere garantita attraverso una polizia fideiussoria, condizioni che almeno al momento non sussistono. E mentre pare di capire che la prima potrebbe essere superata con una modifica al Regolamento da votare in Consiglio comunale, la seconda non ammetterebbe deroghe perché considerata necessaria a tutelare il Comune e chi lo rappresenta.

Dunque, non appena la Xenus si ripresenterà davanti al notaio con una polizia fideiussoria di € 1.987.040, l’Amministrazione comunale, attraverso una modifica al Regolamento alienazioni, si dirà pronta ad “accontentarsi” di un anticipo del 25% anziché del 40%. Se, come e quando l’azienda farmaceutica otterrà la polizza è presto per dirlo. Esperti imprenditori sostengono che, di questi tempi, senza un deposito in denaro di pari importo è difficile ottenere fideiussioni solide perché gli istituti di credito, bancari o assicurativi, non si fidano più di nessuno e chiedono ampie e costose garanzie prima di rilasciare una polizza. E se consideriamo che l’azienda in questione è una società a responsabilità limitata, con unico socio (Michele Pitaro), con un capitale sociale di € 620.000, di cui € 220.000 versato, le difficoltà aumentano.

Tuttavia, i consiglieri comunali Del Mauro, Strumolo e Moschella, sollevano alcuni dubbi. In particolare sono 4 i punti che il gruppo consiliare di opposizione ex Pdl (oggi, probabilmente, Forza Italia) ha chiesto di chiarire in Consiglio comunale.

Il primo riguarda la necessità di ricorrere ad una deroga al Regolamento comunale sulle alienazioni che prevede l’acconto di almeno il 40% mentre la Xenus è pronta a versare circa il 25%.

Il secondo riguarda la “qualità” delle garanzie che l’acquirente deve versare, ovvero la necessità che la polizza fideiussoria venga rilasciata da un primario istituto bancario o assicurativo.

Il terzo punto riguarda l’attenta valutazione sulla possibilità di rinunciare o meno agli interessi legali senza commettere una irregolarità contabile.

Il quarto e ultimo punto riguarda l’esigenza di conoscere esattamente il tipo di attività che l’acquirente vorrebbe avviare nel Centro servizi.

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Commenti  

 
#11 Lucariello 2014-02-26 13:55
Ma quel rudere del Palazzo Caracciolo, pericolosissimo e che ha fatto chiudere la strada da oltre due anni, creando seri problemi per i residenti, quando verrà venduto. A me sembra che vendono il nuovo per acquistare il vecchio.
 
 
#10 Cittadino 2014-02-25 19:33
Per Antonio
Devo rilevare che sul centro servizi non sei per nulla aggiornato. Il valore della struttura, è stato dato dagli stessi tecnici del Comune di Atripalda, e che comunque, non hai seguito l'iter per arrivare al valore attuale, cioè di poco più di due milion di euro. Sicuramente ci saranno dei seri risvolti a tutto l'iter per la vendita. Penso che anche la Corte dei Conti, interverrà nell'intera vicenda per il danno che si sta arrecando.
 
 
#9 Antonio 2014-02-25 17:38
Scusatemi ma se ad atripalda non si vendono gli appartamenti in questo momento !Per chi crede che il centro servizii valga 4 mln : allora fatevi prestare i soldi è andate al comune lo comprate per 2.6 mln ! Siamo seri , noi siamo il popolo non ci mettiamno pure noi a sparlare a vanvera ! RIPETO QUA' LA SITUAZIONE è PESANTE X TUTTI ! E' INUTILE GIRARCI INTORNO, LE BANCHE NON PRESTANO PIU' ! L 'ECONOMIA CHE ANDAVA A STENTO PRIMA ERA DROGATA DAL DEBITO !CHISO QUEL RUBINETTO , è CROLLATO TUTTO ! CI SAREBBE DA PARTIRE4 DA ZERO, MA IO DI GENTE CAPACE A RISISTEMARE LA BARACCA IN GIRO NON SE NE VEDONO ! la vera riforma da fare in italia sarebbe una sola : chi amministra a capocchia ? DOPO DOVREBBE PAGARE DI PROPRIO !
 
 
#8 Mioito 2014-02-25 11:41
Questa. Amministrazione è alla frutta.
 
 
#7 Luciano 2014-02-24 18:19
Ma se questi amministratori hanno trovato dei debiti, e parecchi di loro lo sapevano, perchè svendere un patrimonio di noi cittadini TE compreso?
 
 
#6 Cittadino 2014-02-24 18:15
Per ANTONIO
Ma se tu fossi padrone di un alloggio, lo venderesti a prezzo di mercato o lo venderesti con uno sconto del 50 per 100.
 
 
#5 Cittadino 2014-02-24 18:05
Caro Antonio, Se ho usato la parola svenduto è perchè il centro servizi ha un valore stimato dagli addetti ai lavori di oltre 4 milioni. Se lo si vende a 2 milioni e mezzo circa, dimmi tu se non si è SVENDUTO.
 
 
#4 Antonio 2014-02-24 13:12
a chi scrive :SVENDUTO ??? MA SAPETE LE CONDIZIONI DEL MERCATO ATTUALE ???? ALLORA PRIMA DI SCRIVERE ABBIATE LA DECENZA DI STUDIARE PRIMA ! A ME QUEST 'AMMINISTRAZION E NON PIACE, MA BISOGNA PURE ESSERE REALI è NON ONDIVAGHI A DARE GIUDIZI ! I DEBITI L'HANNO TROVATI E NON FATTI ! ALTRO è SAPERLI GESTIRE . MEDITATE GENTE MEDITATE.
 
 
#3 roberto 2014-02-24 12:39
penso che il popolo ATRIPALDESE DOVREBBE RIBELLARSI , UN BENE DELLA CITTADINANZA ATRIPALDESE VENDUTO PER NON SANARE NULLA . RICORDIAMOCI CHE IL BEBITO DEL COMUNE DI ATRIPALDA E DI CIRCA EURO 8000000. QUINDI NOI ANDIAMO A VENDERE UN BENE CHE NON CI PERMETTE DI ESTINGUERE IL DEBITO . VOGLIO RICORDARE CHE TRA ASSESSORI , DELEGATI E SINDACO ABBIAMO COMMERCIALISTI AVVOCATI INGEGNERI ............... ............... ............ NON SO PIU CHE PENSARE , FORSE IL DOLO
 
 
#2 Valter 2014-02-24 10:56
Massimiliano del Mauro, dagli filo da torcere a questi amministratori. Cerca di non far vendere il centro servizi. Ma se si dovesse vendere, dove verrà dislocato la fiera settimanale ?