Un ambulante ha impugnato il provvedimento di decadenza dal posteggio, ma l’avvocato del Comune non è stato convocato all’udienza. Avviata un’indagine interna. Il giallo della ricevuta di ritorno
Ancora una causa al Tar, ancora una richiesta di sospensiva, ancora una volta il Comune era assente e ancora una volta il tribunale ha dato momentaneamente ragione al ricorrente. Insomma, è di nuovo accaduto che un giudice del Tribunale amministrativo regionale ha chiamato le parti e a rispondere presente per il Comune di Atripalda non c’era nessuno. Stavolta, però, il sindaco non c’entra. Il decreto di nomina del legale, dopo che la giunta aveva deciso di costituirsi nell’interesse della città, era stato firmato.
Il caso riguarda una determina del comandante Giannetta dell’ottobre scorso, col la quale fu disposta la decadenza dalla concessione del posteggio al mercato settimanale per il sig. Massa Salvatore per non aver presentato entro i sei mesi previsti dal regolamento comunale la comunicazione obbligatoria di subentro nell’attività paterna. L’interessato si è opposto sostenendo di aver prodotto la necessaria documentazione entro i termini, ma al Comune non hanno riscontrato nulla. Il Tar, lo scorso 13 febbraio, ha accordato la sospensiva perché il ricorrente avrebbe presentato la ricevuta di ritorno di una raccomandata spedita, appunto, entro i termini. L’udienza nel merito è stata già fissata per il 29 maggio ed in quella occasione si saprà chi avrà ragione e se, eventualmente, il Comune sarà chiamato a pagare anche i danni perché, nel frattempo, il sig. Massa continua a frequentare il mercato in qualità di spuntista, ovvero pagando il suolo pubblico di volta in volta ad una tariffa superiore a quella prevista per i concessionari di posteggio.
Tuttavia, la vicenda presenta almeno due punti oscuri. Intanto, il legale del Comune, l’avv. Alfonso Maria Chieffo, incaricato dal sindaco il 16 gennaio, non avrebbe ricevuto, né dal Comune, né dal Tar la convocazione per l’udienza del 13 febbraio scorso, stabilita dal presidente il 27 gennaio dopo aver rigettato la richiesta della misura cautelare monocratica. Un episodio che resta avvolto nel mistero perché alla Cancelleria del tribunale si sosterrebbe che è stata inviata una regolare comunicazione via fax al Comune. Il comandante Giannetta ha già avviato una indagine interna chiedendo di avere un rapporto delle chiamate in entrata al numero di fax del Comune fra il 27 gennaio ed il 13 febbraio scorsi. L’altro aspetto poco chiaro riguarda la ricevuta di ritorno presentata al Tar dal sig. Massa: è autentica? Fino a prova del contrario nessuno può dubitarne, ma l’avv. Chieffo avrebbe intenzione di presentare una denuncia per far partire una formale indagine della Polizia postale. Non resta che attendere.
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